ROMA – Blitz di due attivisti all’interno dei Musei Vaticani di Roma per lanciare, ancora una volta, l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che comporta per l’umanità intera. Il fatto è accaduto questa mattina attorno alle 10.30, quando i due, un uomo e una donna del gruppo “Ultima generazione”, si sono incollati alla base della statua di Laocoonte.
L’intera sezione del museo, a pochi minuti dall’azione, è stato evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare.
“Come Laocoonte – si legge in una nota degli ecologisti – scienziati e attivisti non vengono ascoltati o, peggio, vengono messi a tacere dalla politica, più interessata a difendere i privilegi di una minoranza che a provvedere al bene della collettività”.
“Con il collasso sociale alle porte – afferma il gruppo “Ultima generazione” – il mondo della politica ha avviato una campagna elettorale nella quale l’ambiente appare come un fantasma, solo sulla base delle sollecitazioni provenienti dal mondo scientifico, e la transizione ecologica è una parola priva di significato concreto”.
Due le richieste degli attivisti, “sono semplici e permetterebbero di fare un primo passo per contrastare il cambiamento climatico – spiegano – si dovrebbe “interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.
“Non ci fermeremo finché il governo non le prenderà in considerazione” – conclude la nota.
Gli attivisti lanciano un appuntamento per i 21 agosto alle 16, a Roma, al Parco delle energie (ingresso Prenestina, zona Pigneto) “per parlare di quello che stiamo facendo”.