ROMA – Il 15 giugno, all’età di 80 anni, si è spento lo scultore Giuseppe Spagnulo. Nato a Grottaglie (Taranto) nel 1936, Spagnulo è stato uno dei grandi della scultura in Europa. Dopo la prima formazione presso il laboratorio del padre e i primi studi nella propria città, Spagnulo si trasferisce a Faenza dove frequenta l’Istituto della Ceramica per poi arrivare a Milano nel 1959 per frequentare l’Accademia di Brera. Ed è proprio a Milano che Spagnulo diventa assistente di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro. Qui comincia il suo percorso verso la ricerca della propria identità artistica, per questo Spagnulo resterà legato a Milano per tutta la vita.
Le opere dello scultore, attivo fino all’ultimo, sono esposte fino al 30 giugno nel palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino per il progetto dal titolo Materia Prima. La ceramica dell’arte contemporanea.
Tra i ricordi autobiografici presenti nel catalogo della mostra a cura di Marco Tonelli si legge: “Mio padre faceva orci di quattro quintali al tornio. Questi grandi orci, questi lavori immani, quasi ciclopici, rappresentano l’origine e il destino del fare. Prima di mio padre, anche mio nonno produceva orci, erano tutti maestri, e così il padre di mio nonno. Questo sembrava essere il destino e al tempo stesso la natura del rapporto della mia famiglia con quella che ora possiamo chiamare terra”.