VENEZIA – Torna ad ottobre “Doppio Senso. Percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim”, il progetto nato nel 2015, che ha offerto la possibilità di rendere accessibile, nel corso degli anni, il patrimonio artistico della Collezione ad adulti e bambini con disabilità visiva, attraverso il tatto.
Negli ultimi tre anni, a causa della pandemia, il progetto ha subito una battuta di arresto, ma ora Doppio Senso ricomincia, con un’importante novità.
Ad implementare il format oramai consolidato che prevede la visita tattile con Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto, e il laboratorio condotto dall’artista non vedente Felice Tagliaferri, il museo mette a disposizione un vero e proprio catalogo, che raccoglie le riproduzioni tattili di diverse opere in collezione accompagnate dalle rispettive schede tecniche descrittive, in italiano e inglese, redatte in Braille e in caratteri ad alta leggibilità. Un kit, dunque, sempre disponibile gratuitamente presso la biglietteria della Collezione, fruibile dal pubblico che ne faccia richiesta, e di supporto a una visita condotta così in totale autonomia.


A partire dal 15 settembre, Superficie 236 (1957) di Giuseppe Capogrossi, La nostalgia del poeta (1914) di Giorgio de Chirico, Verso l’alto (1929) di Vasily Kandinsky, Uomini in città (1919) di Fernand Léger, e La voce dell’aria (1931) di René Magritte, sono state esposte all’interno delle sale della collezione permanente con le rispettive riproduzioni tattili. Il percorso tattile include, inoltre, sculture di Max Ernst e Alberto Giacometti, esplorate in originale, in seguito alla valutazione sullo stato di conservazione delle opere e della loro leggibilità al tatto. A seconda dei diversi riallestimenti della collezione, il catalogo a disposizione del pubblico con disabilità visiva integrerà il percorso, già accessibile in museo, con le riproduzioni tattili e la guida all’esplorazione dei capolavori di altri artisti come Paul Klee, Piet Mondrian e Pablo Picasso.
“Fin dalla sua nascita Doppio Senso si è affermato come un percorso innovativo e sperimentale di accessibilità museale rivolto a non vedenti, ipovedenti e vedenti, sia adulti che bambini, pensato e realizzato in chiave inclusiva” – afferma la direttrice della Collezione Karole P. B. Vail – “un percorso teso alla formazione di una comunità sempre più ampia e partecipe alla vita museale e finalizzato dunque alla diffusione dell’arte moderna, nonché alla promozione del ruolo sociale ed educativo del museo stesso”.


A rendere possibile la ripartenza di Doppio Senso è stata Florim, prima industria ceramica in Italia ad essere Società Benefit e unica al mondo Certificata B Corp che attraverso il marchio CEDIT – Ceramiche d’Italia ha realizzato “Hotel Chimera”: un’opera d’arte in ceramica composta da 80 pezzi unici, disegnati dalla designer e artista Elena Salmistraro, il cui ricavato dalla vendita è andato interamente a sostegno del progetto Doppio Senso. “Crediamo che l’arte e la bellezza possano essere alla portata di tutti, anche dei più deboli. Siamo molto orgogliosi di aver preso parte a questo progetto che conferma l’importanza della relazione tra impresa e museo, arte e design” – afferma Claudio Lucchese, Presidente Florim.
Le visite e i laboratori riprendono in autunno, secondo il calendario a seguire, e saranno destinati al pubblico di non vedenti, ipovedenti e vedenti in chiave inclusiva. Si svolgono una volta al mese, sono gratuite, fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it / 041.2405401/444.
Vademecum
1° appuntamento: 22 ottobre (per adulti)
2° appuntamento: 12/13 novembre (per adulti, bambini e bambine)
3° appuntamento: 3 dicembre (per adulti)
Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701 30123 Venezia
(39) 041 2405 415