VENEZIA – A partire dal 19 marzo fino al 19 giugno 2016, Venezia dedica una mostra al più grande stampatore ed “editore” del Rinascimento, Aldo Manuzio. L’esposizione, dal titolo Aldo Manuzio. Il Rinascimento a Venezia, curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Giulio Manieri Elia, ripercorre una stagione unica per la città lagunare.
Cerniera tra Oriente ed Occidente, Venezia diventa infatti nel Rinascimento una piattaforma non solo di scambi di natura commerciale, ma anche luogo in cui tradizioni e saperi si mescolano, favorendo l’emergere di una nuova cultura sempre più raffinata. Manuzio scelse proprio Venezia, la Serenissima, nel momento del suo massimo fulgore, come sede più idonea per la sua tipografia.
Nel suo desiderio di preservare la letteratura e la filosofia greca dall’oblio, Manuzio riuscì a immaginare e realizzare uno straordinario programma che, per la prima volta, prevedeva di rendere disponibili al pubblico degli studiosi e di letterati del suo tempo i grandi classici della cultura greca, da Omero ad Aristotele, da Sofocle a Euripide a Tucidide, per poi raccogliere i testi latini da Virgilio a Cicerone, da Orazio a Ovidio, a Catullo, a Properzio, Lucrezio, Giovenale, Marziale, e ancora ebraici e italiani della nuova letteratura in volgare.
L’opera svolta da Manuzio in collaborazione con Pietro Bembo, fu di fondamentale importanza per la diffusione del volgare, che cominciò ad affermarsi quindi come la lingua della contemporaneità. La diffusione di testi della poesia greca e latina favorì l’emergere di nuovi temi e motivi che influenzarono anche la pittura dell’epoca. La natura cominciò ad essere osservata con altri occhi, con uno sguardo che non aveva più nulla a che vedere con le suggestioni medioevali.
Non più dunque una natura ostile, popolata da fiere feroci, ma un luogo accogliente per l’uomo, un paesaggio inteso come culla della civiltà. Maestri quali Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Jacopo de’ Barbari trassero decisa ispirazione dai testi della classicità greca e latina, ora finalmente fruibili con facilità. Gli stessi paesaggi di Giorgione, i disegni di Tiziano, le incisioni di Giulio Campagnola, i bronzetti di Andrea Briosco testimoniano quanto questo passaggio fu fondamentale per le arti figurative.
La mostra si pone dunque come obiettivo di far comprendere come il libro cambiò il mondo, e soprattutto su come e perché questo cambiamento avvenne proprio a Venezia, città cosmopolita e in questo caso vero e proprio ponte fra cultura greca e umanesimo italiano. Come ha scritto Cesare De Michelis è una mostra sui doni del libro. La pagina scritta, stampata, riccamente miniata sarà infatti una presenza essenziale nel percorso. Con i libri di Manuzio dialogheranno i capolavori di pittura e scultura creati in quella stessa stagione cruciale. Molte opere sono state concesse per la mostra dai grandi musei di Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Italia.
L’esposizione dedica inoltre anche uno spazio al rapporto tra Manuzio e la cultura del nord Europa, in particolare Erasmo da Rotterdam, i cui lavori vennero stampati proprio dal grande tipografo.
La mostra non mancherà infine di proporre la Hypnerotomachia Poliphili, il libro illustrato più celebre e raffinato di Aldo Manuzio con fantasiose xilografie forse approntate su disegno del miniatore Benedetto Bordon.
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Vademecum
ALDO MANUZIO. Il rinascimento di Venezia
Venezia, Gallerie dell’Accademia, Ala Palladio (Campo della Carità, 1050)
19 marzo – 19 giugno 2016
Orari: lunedì, 8.15-14;
da martedì a domenica, 8.15-19.15
Informazioni e prenotazioni
Tel. 041.5200345
www.gallerieaccademia.org
Sito internet:
www.mostraaldomanuzio.org
www.aldomanuzioexhibition.org