MILANO – E’ stato inaugurato il 24 gennaio ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti, un nuovo spazio dedicato alle arti e alla cultura contemporanea, che ha visto in Milano la cornice ideale per dare forma a una realtà in cui gli artisti possano mettere in scena le principali urgenze della ricerca attuale.
Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.
Direttore di questa nuova realtà è Alberto Salvadori, già direttore del Museo Marino Marini di Firenze. In questa fondazione privata convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati.
Il primo Istituto per le Arti Contemporanee nasce a Londra nel 1946. Un luogo leggendario che ha ospitato le esposizioni dell’Indipendent Group, considerate dagli storici dell’arte alla base della nascita e dell’affermazione della Pop Art. ICA Milano nasce appunto sul modello di questa esperienza pionieristica londinese ed è il primo al di fuori del mondo anglosassone.
La stagione di ICA Milano si apre con una esposizione collettiva, curata da Alberto Salvadori e Luigi Fassi, dal titolo Apologia della Storia – The Historian’s Craft, ispirata a Apologie pour l’histoire ou Métier d’historien, volume fondamentale scritto nel 1944 dallo storico francese Marc Bloch, una delle figure centrali del pensiero contemporaneo, e pubblicato postumo nel 1949.
La mostra propone una riflessione contemporanea sul ruolo della Storia come metodologia di conoscenza del presente e raccoglie le opere di dodici artisti differenti per età e provenienza geografica: Yto Barrada (1971, Francia), Lothar Baumgarten (1944 – 2018, Germania), James Lee Byars (1932, USA – 1997, Egitto), Nanna Debois Buhl (1975 – Danimarca), Ryan Gander (1976, Regno Unito), Haroon Gunn-Salie (1989, Sudafrica), Arjan Martins (1960 – Rio de Janeiro, Brasile), Santu Mofokeng (1956, Sudafrica), Antonio Ottomanelli (1982, Italia), Paul Pfeiffer (1966, Hawaii), Javier Téllez (1969, Venezuela), Mona Vatamanu & Florin Tudor (1968, Romania; 1974, Svizzera).
L’impegno di ICA non si esaurisce però nella presentazione di esposizioni collettive e monografiche, ma promuoverà un filone di ricerca sulla storia dell’arte, sulle arti applicate e l’editoria anche attraverso un ricco public program che comprenderà iniziative di approfondimento delle mostre in corso, analizzandone i contenuti per offrire ai visitatori nuove chiavi di lettura.
Sono previste una serie di iniziative education, con il programma ICA Extra che comprende anche una Scuola di filosofia ICA Milano. L’iniziativa, su base annuale, è coordinata da Riccardo Venturi e prenderà casa presso l’Istituto offrendo un workshop di più giorni, volto a tematizzare il rapporto tra produzione artistica e ricerca filosofica contemporanea.
ICA Milano si fa inoltre promotore di un progetto pilota dalla durata triennale, dedicato alle persone affette da Alzheimer e a chi se ne prende cura. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’associazione culturale immaginar.io, AAA – Arts and Access for All.
Infine, sul filone degli approfondimenti dedicati alla realtà espositive private, Formarsi in galleria: avvicinarsi ai centri di produzione di mostre con progetti ad hoc.
Vademecum
ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia 26
20139 Milano
Facebook – ICAmilano.it
Instagram – @ica_milano
Orari / Giorni di apertura
25 gennaio – 15 marzo 2019
12.00 – 20.00 / giovedì – domenica
Chiuso: lunedì – mercoledì
Ingresso libero
Come arrivare
METROPOLITANA
M3 fermata Lodi T.I.B.B (uscita P.le Lodi / V.le Isonzo)
M3 fermata Brenta
MEZZI DI SUPERFICIE
Tram 24 – fermata via Ripamonti /via Lorenzini
Bus linea 65 – fermata Largo Isarco
Bus linea 34 – fermata via Ripamonti/via Barletta
Website: www.icamilano.it