BARI – I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimomio Culturale di Bari hanno sequestrato 386 dipinti contraffatti, attribuiti indebitamente ad artisti del calibro di Schifano, Caffè, Scheggi, Vasarely, Borghese, Alinari, Dorazio e Guidi. Trentacinque le persone indagate, tutte gravitanti attorno al mondo dell’arte a vario titolo e coinvolte nell’attività di contraffazione. A quattordici persone è stato contestato anche il reato associativo. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Bari che in una nota spiega come l’operazione sia stata disposta per contrastare il fenomeno “largamente diffuso” della contraffazione delle opere d’arte.
Le opere false venivano acquistate e rivendute contraffacendone le autentiche. È stato stimato in circa 8-900mila euro il prezzo con il quale le opere sarebbero state immesse sul mercato. Nell’inchiesta è coinvolto anche il curatore dell’archivio di uno degli artisti, che oltre a contraffare le autentiche delle opere ne aveva variato anche il numero di archiviazione. L’editore dei volumi valorizzava la falsa autenticità delle opere attraverso la pubblicazione delle stesse nel catalogo ufficiale, previi accordi con il curatore e pagamento di ingenti somme da parte degli ignari acquirenti.
Individuato anche il falsario che aveva il compito di riprodurre fedelmente le opere. Durante le 12 perquisizioni effettuate in tutto il territorio nazionale, sono stati sequestrati 2.736 cataloghi generali e quattro delle opere dell’artista Nino Caffé. Infine sono state sequestrate anche tavole preparatorie di alcune opere, dipinti sul cavalletto con ancora la vernice fresca e su alcuni computer sono stati trovati i programmi per la realizzazione delle opere d’arte.
L’indagine è tutt’ora in atto “al fine di epurare il mercato dell’arte di tutte le opere nel frattempo immesse dai responsabili”.