ROMA – L’acqua ricorda? Ha memoria di ciò di cui viene a contatto, oggetti, sostanze, altri liquidi che l’attraversano soltanto momentaneamente? La stessa acqua che è croce e delizia dell’Italia del sud, dove le risorse idriche rappresentano una ricchezza importante che non sempre è rimasta a disposizione del territorio, può trasformarsi in oggetto d’arte?
Sfida lanciata dagli artisti di Studio Azzurro che, ispirandosi alla scoperta annunciata nell’88 dal francese Jacques Benveniste sulla capacità dell’acqua di mantenere il ricordo delle sostanze con cui viene a contatto, hanno risposto all’invito delll’amministrazione comunale di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, e hanno realizzato una videoinstallazione permanente nell’ambito del progetto I pozzi parlanti – Luoghi dell’acqua e della terra.
L’obiettivo è creare un percorso culturale e turistico che, grazie a un’app, percorsi multimediali e uno spazio immersivo allestito all’interno di un’antica farmacia, riporti l’acqua al centro della scena, artistica e non.
Nasce così La videoinstallazione sensibile per immagini e suoni liquidi, al centro del pavimento del cortile di Palazzo De Mari, sede del Municipio. Un’installazione che consiste in un parallelepipedo con quattro monitor di grande formato che rimandano in loop immagini di oggetti immersi nell’acqua: ci sono lampadari, fiori, bottiglie. Ma anche racchette da tennis, spartiti musicali e una valigia. A guardarla, nel buoio della sera illuminata di luce propria al centro dell’antico cortile, l’installazione sembra più una lampada magica in grado di risvegliare nel pubblico ricordi mescolati al rimore di acque in movimento.
Vademecum
Studio Azzurro – Ve(de)re da pozzo
PALAZZO DE MARI
Piazza Vittorio Emanuele II – Acquaviva delle Fonti
080 3065207