VENEZIA – L’architetto, docente, teorico dell’architettura e critico spagnolo, Rafael Moneo (Tudela, Spagna, 1937) riceverà il Leone d’oro alla carriera della 17esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che aprirà al pubblico sabato 22 maggio 2021. Il riconoscimento sarà consegnato nel corso della cerimonia di inaugurazione, in cui verrà celebrata anche Lina Bo Bardi, Leone d’oro Speciale alla memoria di quest’anno.
“Moneo è uno degli architetti più innovatori della sua generazione – Ha detto il Curatore della Biennale Architettura 2021, Hashim Sarkis – Come professionista, e attraverso la vasta gamma di edifici da lui realizzati, come il Kursaal Auditorium, il Museo del Prado, la Atocha Train Station e la Cattedrale di Los Angeles, Moneo ha sottolineato la capacità di ogni progetto architettonico di rispondere alle circostanze specifiche di luogo e di programma e, allo stesso tempo, di superarle. Come docente ha guidato con rigore diverse generazioni di architetti verso un’architettura intesa come vocazione. Come studioso ha utilizzato le sue abilità illustrative e la sua precisione analitica per reinterpretare con occhi nuovi alcuni dei più classici edifici storici”.
“Come critico della scena architettonica contemporanea – si legge ancora nella motivazione – ha scritto su fenomeni emergenti e su progetti significativi, promuovendo anche alcuni dei più importanti dibattiti sull’attualità architettonica con colleghi di tutto il mondo. Nell’arco della lunga carriera Rafael Moneo ha conservato la sua abilità poetica, rammentandoci la capacità propria della forma architettonica di esprimere, plasmare, ma anche di perdurare. Ha inoltre dimostrato un impegno costante nei confronti di un’architettura intesa come atto del costruire. Il Leone d’oro alla carriera si addice perfettamente all’architetto che ha preso parte al progetto abitativo della Giudecca nel 1983, che ha vinto il concorso internazionale per il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia nel 1991 e che da Venezia ha ricavato più di una lezione per l’architettura”.
Sarkis ha voluto allestire una piccola mostra all’interno del Padiglione del Libro ai Giardini: una selezione di plastici e di immagini emblematiche degli edifici dell’architetto spagnolo, che possono essere visti come risposta alla domanda How will we live together?
Tra le opere più note di Money si ricorda la trasformazione del Palazzo Villahermosa nel Museo Thyssen-Bornemisza (1989-92), la Fondazione Pilar e Joan Miró a Palma di Maiorca (1987-1992), l’Edificio Diagonal a Barcellona (in collaborazione con Manuel de Solá-Morales, 1988-1993), i Musei di Arte Moderna e Architettura di Stoccolma, Svezia (1994-98), il Kursaal Auditorium and Congress Centre di San Sebastián (1991-1999), l’estensione del Museo del Prado (2001-2007), il Souk di Beirut (1996-2009), Northwest Science Building per la Columbia University (2007-2010), il Princeton Neuroscience Institute e Peretzman-Scully Hall (2007-2013).
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Pritzker Prize (1996), la Royal Gold Medal del Royal Institute of British Architects (2003), il Prince of Asturias Prize in the Arts (2013) e il Praemium Imperiale (2017). Nel 1997 è stato eletto membro della Royal Academy of Fine Arts of Spain.