VENEZIA – Mercoledì 28 aprile hanno riaperto al pubblico le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Con l’occasione è stato riconsegnato alla visita, dopo due anni di interventi di restauro, curati dal Segretariato regionale del MiC per il Veneto, il corridoio palladiano, al momento non ancora riallestito con le opere d’arte.
Questa “restituzione” ha permesso il reintegro della circolarità di visita (fondamentale anche in funzione anti-Covid), evitando al contempo l’interferenza dei flussi dei visitatori nelle sale e agevolando le persone con difficoltà motorie.
Gli interventi di riallestimento porteranno poi via via all’apertura di nuove sezioni: come la sala dedicata alla ricostruzione del soffitto di Palazzo Corner Spinelli, dipinto da Giorgio Vasari, e ricomposto dopo 30 anni di ricerche, l’apertura di una sala dedicata alle tele dei Bassano, l’allestimento di un nuovo ambiente destinato all’esposizione, a scadenza regolare, dei capolavori grafici del Gabinetto dei Disegni, una delle collezioni più ricche in Italia, con ben 20 disegni di Leonardo Da Vinci.
Il museo, come sempre, ha lavorato non soltanto per ripartire in totale sicurezza, ma anche per garantire un orario prolungato di apertura, tanto più necessario in questa fase. Sarà quindi possibile visitare la più grande collezione di arte veneta del mondo il lunedì, dalle 8.15 alle 14, e dal martedì alla domenica, dalle 8.15 alle 19.15 (la biglietteria chiude un’ora prima), il sabato e la domenica l’accesso sarà consentito solo su prenotazione (www.gallerieaccademia.it/biglietti), come da attuali disposizioni governative.
Percorso espositivo del corridoio palladiano
SALA XII
Il percorso del restaurato corridoio palladiano si apre al primo piano, dopo la sala XI, attualmente dedicata alle opere di Tintoretto e Tiziano, con la sala XII, che costituisce la prima metà del corridoio.
Il protagonista di questo spazio sarà Bonifacio Veronese (Verona, 1487 – Venezia, 1553).
In particolare, verranno esposti alcuni suoi dipinti provenienti dalla ricca e straordinaria decorazione di Palazzo dei Camerlenghi a Rialto, accanto ad altre sue importanti opere, tra le quali La parabola del ricco Epulone, del 1535-40, già nelle collezioni della famiglia Grimani, attualmente collocata nella sala XXIII del museo.
Sala XIII
La prima sala del corridoio, la sala XIII, sarà suddivisa in un sotto-ambiente con la creazione di una nuova parete per ricavare uno spazio adatto alla ricostituzione del soffitto dipinto da Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 – Firenze, 1574) per Ca’ Corner Spinelli, oggi finalmente ricomposto dopo un lungo iter incominciato nel 1987, grazie alla fattiva collaborazione tra Istituzioni museali che hanno favorito scambi e depositi permanenti e al contributo di finanziatori privati che hanno partecipato all’acquisto di alcuni pezzi presenti sul mercato antiquariale.
Lo spazio restante della sala XIII presenterà opere di pittori attivi nell’entroterra lombardo-veneto, in particolare Bergamo e Brescia, come Girolamo da Romano, detto il Romanino (Brescia, 14 circa – 1566 circa), Alessandro Bonvicino, detto il Moretto (Brescia, 1498 circa –1554), Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa – post 1548) e Callisto Piazza (Lodi, 1500 – 1561). Tra queste si può citare la struggente tavola del Compianto sul Cristo morto con donatore di Romanino, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Brescia, firmata e datata 1510.
Accanto a questi dipinti sarà esposto uno dei capolavori della produzione di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557), il Ritratto di giovane gentiluomo, generalmente datato all’estrema fine degli anni Venti del Cinquecento, dove spiccano la disinvoltura nella posa flessuosa e la naturalezza con cui il pittore veneziano rappresenta il protagonista, con il taglio a tre quarti della figura, ed il gusto analitico nel restituire l’aspetto sartoriale degli abiti e le qualità materiali degli oggetti.
Sala XIV
In questa sala troverà posto un nucleo significativo di opere di Jacopo Da Ponte, detto Bassano (Bassano del Grappa, 1515 circa –1592) e della sua scuola, all’incirca una dozzina, tra le quali la straordinaria Sant’Anna in trono con la Vergine bambina e i santi Girolamo e Francesco, conosciuta come Pala di Sant’Anna, realizzata nel 1541 e proveniente dalla chiesa dei Riformati di Asolo e facente parte della collezione delle Gallerie dal 1812.
Accanto alla Pala, saranno esposti altri dipinti dell’autore e dei suoi figli, principalmente provenienti da Venezia e dalle chiese dell’entroterra veneto, tra i quali la pala realizzata da Jacopo nel 1565 circa, Sant’ Eleuterio benedice alcuni devoti, proveniente dalla chiesa vicentina di Sant’Eleuterio.
Sala XV
Il proseguimento del “corridoio palladiano” (sala XII) ospiterà una selezione di ritratti, in particolare di Jacopo Tintoretto e di suo figlio Domenico, tra cui alcuni capolavori come il Ritratto del procuratore Jacopo Soranzo e il Ritratto del procuratore Antonio Cappello.
Sala XVI
Quest’ambiente ospiterà opere di due artisti accomunati da un proficuo confronto con l’arte romana in decisivi soggiorni giovanili nell’Urbe. Si tratta di Palma il Giovane (Venezia, 1549 – 1628) e Alessandro Varotari, noto anche come il Padovanino (Padova, 1588 – Venezia, 1649), principale esponente nella prima metà del Seicento di quel revival neotizianesco di impianto classicistico. Troverà qui posto anche lo straordinario San Francesco penitente di Annibale Carracci, rara testimonianza di pittura emiliana all’interno del percorso delle Gallerie.
Sale XVIa e XVII
Questi ultimi spazi ospiteranno una selezione di disegni provenienti dal Gabinetto di Disegni delle Gallerie, esponendo a rotazione alcuni nuclei grafici del museo, a partire da una selezione di fogli cinquecenteschi della collezione. Il Gabinetto ospita, tra i molti capolavori, anche 20 disegni di Leonardo Da Vinci, tra cui l’Uomo Vitruviano. Del celebre foglio si sta valutando la possibilità di un’esposizione limitata ma con cadenza annuale, accompagnata da strumenti multimediali che ne approfondiscano la conoscenza.
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