FIRENZE – Nel primo pomeriggio del 13 febbraio, gli Uffizi di Firenze sono stati teatro della protesta di tre attivisti di Ultima Generazione. L’azione, durata pochi minuti, è consistita nell’affiggere fotografie dei danni dell’alluvione di novembre a Campi Bisenzio sul vetro protettivo della Nascita di Venere di Botticelli. Gli attivisti, inoltre, hanno esposto uno striscione a terra chiedendo un fondo di riparazione per i danni causati dalle catastrofi climatiche.
Chi sono i protagonisti del blitz
Si tratta di giovani italiani di età compresa tra i 31 e i 33 anni che hanno reso pubblica la loro rivendicazione attraverso un comunicato letto prima di essere allontanati dalle autorità del museo. L’azione, ancora una volta, mira a sensibilizzare sull’urgenza di affrontare la crisi climatica e a sollecitare un intervento concreto da parte delle istituzioni.
Tra i protagonisti del blitz Giordano Stefano Cavini Casalini, un operatore socio-sanitario residente a Empoli, che ha violato l’obbligo di dimora a cui è sottoposto in seguito a un blocco stradale, dall’8 dicembre 2023, per prendere parte alla protesta.
L’attivista, leggendo un comunicato, ha affermato: “Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita. Oggi questo quadro simbolo di amore e bellezza si è trasformato mostrando la distruzione e il dolore che stiamo già vivendo a causa della crisi climatica. Il Governo continua a fingere che i campi non siano arsi a gennaio, che l’acqua non sarà un problema quest’estate, che le case distrutte dalle alluvioni siano eventi accidentali e non causate da scelte umane. E anziché occuparsi di questi e veri problemi, fa leggi assurde per zuppe su del vetro. I nostri politici continuano ad opprimere le voci di chi chiede aiuto e di chi li richiama al loro dovere, con nuove leggi punitive cercando di spaventarci: non capiscono o non vogliono capire, che io sto già soffrendo, soffro per il futuro dei miei amici, soffro per il futuro delle persone che amo, soffro per il futuro di mia figlia“.
Le reazioni e la proposta del sindaco di Firenze
L’azione è stata fortemente stigmatizzata da tutti. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha proposto una sorta di “punizione” simbolica per gli attivisti.
“Gli eco-dimostranti di Ultima generazione – ha detto Nardella – ancora una volta sbagliano. E credo che in questi casi non sarebbe male, per sanzione, fargli pulire le facciate dei nostri palazzi storici per un paio di settimane. Anche questa volta, come è stato per piazza della Signoria, attaccano la cultura e l’arte per difendere la natura”. Tuttavia “io credo che cultura e natura siano due facce della stessa medaglia. E una battaglia sacrosanta come quella dell’emergenza ambientale non può essere condotta attaccando anche solo simbolicamente i nostri tesori o le nostre bellezze artistiche“.