CAGLIARI – Parte dalla Sardegna, precisamente da Cagliari, la campagna “artistica”, promossa da Novartis in collaborazione con Avis, Fondazione L. Giambrone; Uniamo FIMR e United, e con il patrocinio di SITE, Thalassa Azione Onlus Aps e Fondazione For Anemia, per sensibilizzare su due rare patologie: la talassemia e l’anemia falciforme.
La Street Art diventa il mezzo per raccontare le storie di pazienti affetti da queste patologie, diffuse in particolare in Sardegna. Non è quindi un caso che l’appello parta proprio da Cagliari, per poi coinvolgere anche altre città italiane.
Una nota spiega che “attualmente sono 1.600 i pazienti affetti da talassemia, di cui 1.000 dipendenti dalle trasfusioni. Il 10–13% della popolazione sarda, a seconda delle zone, è un portatore sano di beta–talassemia, che è la forma più severa; una delle più ampie comunità tra la popolazione italiana. A questi si aggiungono anche i pazienti con anemia falciforme, seppur in numero minore. Due malattie ereditarie per le quali le trasfusioni di sangue sono ancora una terapia salvavita. Le donazioni però, attualmente, coprono solo il 77% del fabbisogno dell’Isola1. Ad oggi il numero dei donatori in Sardegna è cresciuto rispetto al passato: la percentuale sulla popolazione è allineata agli standard dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e negli ultimi 12 anni le sacche di sangue sono aumentate di oltre il 25%1. Il problema però non è risolto e diminuire la dipendenza dalle altre Regioni rimane una priorità”.
Si chiama “BloodArtists” l’iniziativa che coinvolge tre storie, tre pazienti, tre artisti.
A Cagliari tre famosi Street Artists, Coquelicot Mafille, Stereal e Napal, hanno interpretato la storia e la vita quotidiana di Giorgio Pio, Annarita e Costanza, persone che da anni convivono con queste patologie genetiche e protagonisti simbolici della storia di migliaia di pazienti in tutta Italia. Le opere sono state realizzate sul muro della scuola primaria Via Flavio Gioia accanto alla sede Avis.
A inaugurare il lancio della campagna sono stati: Susanna Barella, Direttrice della SSD Talassemia dell’Ospedale Pediatrico Microcitemico Antonio Cao di Cagliari, (A.R.N.A.S. G. Brotzu); Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari; e le associazioni dei pazienti che hanno sostenuto il progetto.
“Siamo felici di poter ospitare a Cagliari il lancio di questa importante iniziativa – ha commentato Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari – La Sardegna in questi anni ha fatto tanto per supportare i pazienti con emoglobinopatie, specialmente con talassemia e anemia falciforme. La scelta di lanciare questo progetto proprio in Sardegna, per proseguire poi in tutta Italia, è per noi un riconoscimento di tutti gli sforzi effettuati in questi anni a favore di questi pazienti e che, con l’aiuto di nuovi donatori, speriamo possa continuare al meglio”.
Il messaggio corale lanciato dalle associazioni, che vuole coinvolgere con questo progetto artistico anche i giovani, è che “ogni sacca di sangue donato può salvare una vita, se non più di una”. “Il progetto ‘BloodArtists’ – spiegano le associazioni – con il linguaggio della Street Art accende un faro non convenzionale sui bisogni di chi soffre di talassemia e anemia falciforme, patologie rare che richiedono ancora molti studi scientifici e clinici per una cura risolutiva. Vogliamo aumentare l’attenzione, a partire da quella dei giovani, affinché i bisogni dei pazienti possano trovare soddisfazione, anche attraverso la solidarietà dei ragazzi subito dopo la maggior età, mediante un atto di donazione”.
“Abbiamo già fatto molto lavorando anche con i giovani, con ottimi risultati, ma dobbiamo continuare per diminuire il più possibile la nostra dipendenza dalle altre Regioni” – commenta Antonello Carta, Presidente Avis Sardegna, Associazione Volontari Italiani del Sangue.
“La ricerca ha compiuto passi avanti molto importanti per queste patologie genetiche ereditarie – ha sottolineato Luigi Boano, General Manager di Novartis Oncology Italia – ma deve crescere la conoscenza e la consapevolezza verso i bisogni di questi pazienti. È con questo obiettivo che lanciamo questa campagna per diffondere una più capillare informazione su queste malattie, coinvolgendo tutta la popolazione a partire dai giovani”.
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