BOLOGNA – “Questa notte – scrive su Facebook il sindaco di Vergato Massimo Gnudi – qualche delinquente oscurantista ha imbrattato di letame la fontana di Luigi Ontani e il municipio comunale. Contiamo che gli inquirenti sappiano trovare gli autori di questo gesto vile e vigliacco, anche utilizzando le tecnologie di videosorveglianza. Avevamo paventato il rischio che chi semina odio poi raccoglie violenza, purtroppo ne abbiamo avuto conferma. A queste persone rispondiamo che non hanno offeso solo un’artista. Hanno offeso un’intera comunità”. “Ma Vergato non si lascerà intimidire” – scrive ancora il primo cittadino annunciando un “corteo silenzioso” che si muoverà verso la stazione (dove è esposta la fontana).
Gnudi, stigmatizzando l’atto vandalico, ha sottolineato: “Non stiamo difendendo solo l’arte, stiamo difendendo la democrazia”.
A condannare il grave gesto è anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, il quale ha affermato: “Nel 2019 non credo possano accadere cose del genere. I surreali attacchi di questi giorni all’opera d’arte inaugurata a Vergato nelle scorse settimane hanno, purtroppo prevedibilmente, portato al gesto di questa notte. Sono vicino al sindaco Gnudi e alla comunità di Vergato”.
Nei giorni scorsi l’opera di Luigi Ontani è stata al centro di numerose polemiche che, andando ben oltre qualsiasi giudizio estetico, si sono trasformate in scontri di natura politica. Tra i tanti giudizi negativi, senza mezzi termini il senatore leghista Simone Pillon si era espresso auspicando la sparizione della scultura sotto una “colata di cemento”.
Critiche nei confronti di questo atto inqualificabile arrivano oggi da numerosi esponenti politici che definiscono questo gesto un “atto intimidatorio”, un’”azione barbara e violenta”. L’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, ricordando che Luigi Ontani è Premio McKim dell’American Academy nel 2011 e Premio “Presidente della Repubblica” dell’Accadema Nazionale di San Luca, parla di ”rigurgiti di oscurantismo e intolleranza”. E pesantissima è anche la condanna della presidente dell’Anpi provinciale di Bologna, Anna Cocchi, convinta che “dietro alle critiche ci sia solo l’ignoranza di Casa Pound e del senatore Pillon”. “I nazisti e i loro alleati fascisti – commenta Cocchi – sono sempre stati abituati a bruciare i libri, a distruggere quadri e monumenti. Hanno sempre odiato la cultura oltre che la libertà”.
Il capogruppo Pd in Assemblea legislativa Stefano Caliandro, esprimendo vicinanza al sindaco di Vergato Massimo Gnudi e ai cittadini, definisce questo atto come il frutto di “un clima preoccupante”.
Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dalla sua pagina Facebook, invia un messaggio di solidarietà al comune del bolognese e ai suoi cittadini e puntualizza: ”L’arte non si censura, né si ferma la libera espressione del pensiero attraverso la cultura e tutte le forme artistiche”. Per primo – aggiunge Bonaccini – “deve saperlo chi stanotte ha imbrattato la fontana”. Nei giorni scorsi – continua Bonaccini “abbiamo dovuto ascoltare parole di condanna di chi vede nella scultura eresie e chissà quali pericoli, come se le persone non avessero la propria capacità di giudizio e d’opinione, e adesso qualcuno è passato ai fatti. Una violenza vergognosa, da respingere con forza, così come la comunità di Vergato, a cui sono vicino, si appresta fare” – conclude il presidente.
Ma non è tutto. Infatti dopo l’atto vandalico di questa notte, a rendere la situazione tragi-comica sul posto è arrivato anche il sedicente esorcista “Padre David”, alias Davide Fabbri, ex concorrente dell’Isola dei famosi nonché militante di estrema destra, che in passato ha sostenuto anche di essere pronipote di Benito Mussolini. L’uomo con una Bibbia in mano si è definito “diacono e membro della Milizia di San Michele Arcangelo”. Non appena ha iniziato a leggere qualche passaggio del testo e a gettare acqua sulla scultura sono partite le contestazioni dei cittadini, ed è stato allontanato.