L'Addetta responsabile dell'Istituto di Cultura italiano di Mumbai Francesca Amendola, il Console Generale d'Italia Walter Ferrara, i curatori Tasneem Zakaria Mehta e Andrea Anastasio, Vittorio Faustini Direttore Generale di MetaMorfosi

La Maddalena in estasi di Caravaggio, lo straordinario olio su tela che raffigura Maria Maddalena con la testa inclinata all’indietro e gli occhi chiusi, da ieri è esposta a Mumbai, la megalopoli abitata da 23 milioni di indiani, un tempo Bombay e oggi polo finanziario e commerciale del Paese e cuore dell’industria di Bollywood.
Ad accoglierla ieri pomeriggio al Museo Dr. Bhau Daji Lad, il più antico museo di Mumbai precedentemente noto come Victoria & Albert Museum e dal 1975 dedicato al Dr. Bhau Daji, una cerimonia di inaugurazione che ha visto la presenza dei ministri della Cultura e del Protocollo e Marketing dello stato del Maharashtra Ashish Shelar e Jaykumar Rawal e del Commissario Municipale di Mumbai e Amministratore Shri Bhushan Gagrani. Tutti accorsi a celebrare l’esposizione, assolutamente eccezionale per il panorama espositivo indiano, di un capolavoro di uno dei giganti dell’arte italiana, conosciuto ed amato anche in India.

Organizzata dal Consolato Generale e dall’Istituto Italiano di Cultura della città, in collaborazione con l’Associazione Culturale Metamorfosi, l’esposizione de L’invenzione della luce – Caravaggio, Maddalena in estasi, ritenuta perduta fino alla sua riscoperta in una collezione privata europea nel 2014, segue le fortunate esposizioni a Bengalore, alla National Gallery of Modern Art dal 14 giugno al 6 luglio, e precedentemente al Kiran Nadar Museum of Art (KNMA) di Saket a New Delhi dover era stato esposto dal 18 aprile al 18 maggio e dove era arrivato dopo una brevissima esposizione al Centro Culturale Italiano dall’11 al 15 aprile 2025.

«L’Italia qui in India è considerata una superpotenza culturale e Caravaggio è particolarmente amato – commenta il Console Generale Walter Ferrara – queste iniziative hanno il valore di cementare i rapporti culturali e istituzionali fra questi due Paesi, soprattutto in casi come questi in cui viene ospitato per la prima volta un gigante della cultura italiana come Caravaggio». Secondo il Console Generale «Mumbai è una città vivono moltissimi indiani che conoscono bene la nostra cultura. Nello stato di Mumbai operano ben 400 realtà italiane e iniziative come queste sono fondamentali per rendere ancora più solidi i rapporti politici ed economici di questi Paesi. Nel frattempo, abbiamo avviato un percorso per altre iniziative culturali: credo che ci siano le condizioni migliori per farlo».

La mostra di Mumbai fa parte di un progetto espositivo itinerante inaugurato in Mongolia nel maggio 2024 e proseguito con due tappe in Cina: Chengdu nel luglio 2024 e Pechino nel novembre 2024. Curata da Andrea Anastasio, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Delhi e Tasneem Zakaria Metha, responsabile del Museo di Mumbai, presenta il dipinto di Caravaggio assieme alle opere d’arte dell’inizio del XX secolo del famoso artista indiano Rao Bahadur Mahadev Vishwanath Dhurandhar, che raffigurano una storia della mitologia indù.

«Assieme al Console Generale Ferrara abbiamo concordato sull’importanza di affiancare a Caravaggio un importante artista indiano proprio per permettere al pubblico di avvicinarsi meglio all’artista italiano – racconta l’Addetta Responsabile dell’Istituto Culturale di Mombai Francesca Amendola. – La risposta è stata molto positiva: ci siamo accorti di come abbia reso felici gli ospiti vedere un grande nome come Caravaggio accostato ad un grande nome dell’arte indiana. Sicuramente l’esposizione in questo museo storico e bellissimo, che permette l’ingresso alla cifra simbolica di 20 rupie, cioè 20 centesimi, sarà un ulteriore motivo di successo». Anche secondo l’Amendola, a Mumbai da oltre quattro anni, «c’è spazio per nuove iniziative di questo tipo. Il successo e il riscontro arrivato dall’esposizione di questo Caravaggio, un solo pezzo ma di una tale potenza da riempire l’intera stanza, spingerà a continuare a presentare progetti di questa qualità. Ci auguriamo che questo evento apra la strada a future collaborazioni nel campo dell’arte, del restauro e degli studi museali».