MONZA – La Villa Reale di Monza, il gioiello settecentesco, opera dell’architetto imperiale Giuseppe Piermarini, chiude al pubblico, con la conseguente cancellazione delle mostre in programma lo svuotamento, dei locali dagli arredi e tendaggi.
Ma cosa è avvenuto per arrivare a questa triste conclusione?
Abbandonata nel 2012, la Villa era stata restaurata nel 2014 e data in gestione, da parte del Consorzio pubblico (con a capo il Sindaco di Monza, Dario Allevi), alla società Nuova Villa Reale Monza S.p.a., vincitrice di un concorso internazionale per la promozione e valorizzazione del complesso, per circa vent’anni.
La chiusura, apparentemente inaspettata, arriva invece in seguito a una serie di attriti e tensioni tra il Consorzio e la società concessionaria, il tutto aggravato ovviamente dalla grave situazione pandemica. I rapporti già tesi si sono rotti con la mancata riapertura degli spazi del secondo piano gestiti dalla società, alla fine del lockdown, “come previsto dal mese di maggio per tutti gli istituti e luoghi di cultura (DPCM del 17 maggio), mentre gli Appartamenti Reali, gestiti direttamente dal Consorzio, sono stati riaperti al pubblico dal 28 maggio 2020”.
Il concessionario Nuova Villa Reale – si legge su Repubblica – ha lanciato un ultimatum, con scadenza il 15 gennaio, annunciando la riconsegna delle chiavi, la rescissione del contratto e l’avvio di una causa per ottenere un risarcimento dei danni di oltre 8 milioni di euro.
Il Consorzio però non avrebbe alcuna intenzione di pagare e in una nota scrive che il denaro servirà invece “per riparare i danni e recuperare il tempo perduto”. Tra le inadempienze di gestione contestate dal Consorzio, infatti, c’è anche il mancato pagamento di diversi servizi. “Alcuni fornitori hanno rappresentato al Consorzio che da mesi non ricevevano pagamenti da parte del concessionario e hanno minacciato di interrompere servizi come la vigilanza sull’immobile”. E ancora: “I danni subiti dal Consorzio per la condotta del concessionario saranno contestati e discussi nelle opportune sedi giudiziarie a cui si ricorrerà anche per recuperare i mancati incassi del Consorzio dovuti al rifiuto del Concessionario di pagare quanto contrattualizzato a suo carico”.
A rendere più grave la situazione c’è poi il problema della continuità occupazionale, come evidenziato dalla Filcams Cgil di Monza e Brianza, che ha indirizzato una lettere al direttore e al presidente del Consorzio Villa Reale, a tutti i rappresentanti degli enti pubblici coinvolti, ai consiglieri comunali di Monza, ai referenti politici di Regione Lombardia, al sindaco del comune di Milano e al Ministero dei Beni Culturali. Sono infatti 9 i dipendenti della struttura già in cassa integrazione dall’inizio del lockdown, e ad oggi, sottolinea il sindacato, sembra che nessuno dei soggetti coinvolti nella disputa “abbia come primo obiettivo la salvaguardia dei lavoratori”.