Si è svolta oggi nella suggestiva cornice della Sala Horai del Meiji Kinenkan di Tokyo la cerimonia di consegna del Praemium Imperiale, considerato il “Nobel delle arti”, giunto quest’anno alla sua 36ª edizione. I cinque vincitori del prestigioso riconoscimento assegnato dalla Japan Art Association sono: Peter Doig (Pittura); Marina Abramović (Scultura), Eduardo Souto de Moura (Architettura), András Schiff (Musica), Anne Teresa De Keersmaeker (Teatro/Cinema). Con la cerimonia di oggi, il Praemium Imperiale 2025 conferma il suo ruolo centrale nel panorama culturale internazionale, celebrando artisti la cui opera ha saputo oltrepassare i confini delle discipline e dei Paesi, contribuendo a un linguaggio universale di bellezza, riflessione e umanità.
Alla cerimonia ha partecipato la Principessa Hitachi, in rappresentanza del Principe Hitachi, patrono onorario dell’associazione. È stata proprio lei a consegnare ai vincitori la medaglia ufficiale, cui hanno fatto seguito la consegna del diploma e del premio in denaro: 15 milioni di yen ciascuno (circa 85.000 euro). In apertura, Takamitsu Kumasaka, consigliere della Japan Art Association, ha reso omaggio al potere universale dell’arte come strumento di pace e dialogo, sottolineando il ruolo fondamentale degli artisti nel “contribuire allo sviluppo della cultura e alla prosperità mondiale”. Kumasaka ha parlato in rappresentanza del presidente Hisashi Hieda, assente per motivi di salute.

I messaggi delle istituzioni internazionali
La cerimonia ha visto anche la partecipazione di illustri consiglieri internazionali, tra cui: Lord Patten of Barnes (Regno Unito), Lamberto Dini (Italia) e Hillary Rodham Clinton (USA). Accanto a loro, sono intervenute Marie-Claire Janailhac-Fritsch, vicepresidente del Comitato francese di nomina, e la professoressa Marion Ackermann, vicepresidente del Comitato tedesco, che hanno portato i saluti rispettivamente dei consiglieri Jean-Pierre Raffarin e Klaus-Dieter Lehmann. Anche l’ex Primo Ministro giapponese Fumio Kishida ha preso la parola per esprimere le proprie congratulazioni.
Nel suo discorso, Lamberto Dini ha posto l’accento sulle sfide contemporanee che il mondo delle arti si trova ad affrontare, soprattutto in ambito educativo. “Il numero di scuole che offrono insegnamenti artistici, storia dell’arte, musica e teatro sta diminuendo drasticamente – ha affermato – ed è nostro dovere chiederci se gli sviluppi favorevoli delle arti siano davvero destinati a persistere”.


Il ruolo dell’arte in tempi complessi
A nome dei cinque premiati, è stato András Schiff, celebre pianista e direttore d’orchestra, a tenere il discorso di ringraziamento. Presenti tra il pubblico circa 200 ospiti, tra cui ambasciatori, rappresentanti delle istituzioni culturali e artisti già premiati nelle edizioni passate, come Hiroshi Sugimoto (2009), Fujiko Nakaya (2018) e Shigeru Ban (2024). Tra i presenti anche il consigliere onorario David Rockefeller Jr.
Durante la conferenza stampa, tenutasi presso l’hotel The Okura Tokyo, i vincitori hanno espresso la loro gratitudine, ribadendo il valore simbolico e civile del Praemium Imperiale. Lamberto Dini, nel suo intervento, ha ricordato le parole dell’architetto Eduardo Souto de Moura, che già in occasione dell’annuncio dei premiati aveva sottolineato le sfide del mestiere oggi, tra ecologia, disastri naturali, regolamenti urbanistici e aspettative dei committenti. Ma ha anche aggiunto: “Tutti questi ostacoli, alla fine, ci spingono a trovare l’energia per superarli. E questo è il vero senso della nostra arte.”











