FIRENZE – Il 12 luglio la Direzione delle Gallerie degli Uffizi ha sospeso con effetto immediato le visite per gruppi nel Corridoio Vasariano, ovvero il tunnel che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. Come spiegato in una nota della Direzione, la decisione è stata disposta dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco a seguito di un esposto sulle condizioni di sicurezza attuali dell’ambiente, presentato nei mesi scorsi alla Prefettura, e al conseguente sopralluogo degli stessi Vigili del Fuoco.
È stato Learco Nencetti, sindacalista coordinatore della Confsal Unsa Beni culturali, a rivendicare l’esposto presentato il 7 aprile scorso, che avrebbe portato all’attuale decisione di chiusura del corridoio. “Ho deciso di farlo per denunciare il numero indiscriminato di accessi al Corridoio: 7-8 visite al giorno, ognuna con in media 15 partecipanti. E il corridoio è inoltre privo di uscite antincendio nei tratti intermedi del percorso e sprovvisto di una segnaletica di sicurezza chiara” – ha spiegato il sindacalista – che nell’esposto sottolineava inoltre “l’assenza, in caso di emergenza, di vie di fuga intermedie nel tragitto di circa 800 metri”, ricordando che “al momento, le uniche vie di esodo del Corridoio sono gli stessi punti di accesso: uno dopo le scale a ridosso della porta nel corridoio della Galleria al secondo piano, l’altro che porta al Giardino di Boboli, in corrispondenza della Grotta del Buontalenti”.
Sempre secondo Nencetti anche lo stesso museo “attualmente non può sopportare un numero di presenze contemporanee superiore alle 960-1.000 persone”. Nencetti sostiene inoltre che i problemi di sicurezza riguardino anche la Galleria dell’Accademia. Per questo avrebbe indirizzato una nuova lettera-esposto indirizzata, tra gli altri, anche al segretario generale del ministero di beni culturali e turismo, al direttore del museo, ma anche al prefetto e al sindaco di Firenze, chiedendo il rispetto delle norme di sicurezza. Nel frattempo però è invece arrivata la smentita in relazione ad alcune notizie apparse ieri e oggi sui media, secondo cui i locali situati nel sottosuolo della Galleria dell’Accademia non sarebbero a norma, il Direttore del museo, Cecilie Hollberg, ha infatti precisato che gli ambienti – in particolare i bagni e gli spogliatoi del personale – rispettano le leggi sulla sicurezza. “Questi infatti sono dotati delle due uscite previste, come testimonia il fatto che la società IGEAM, cui sono demandati gli adempimenti e i controlli relativi alla sicurezza nel museo, non ha fatto rilievi in tal senso”. Dal canto suo Nencetti ha invece riconfermato la sua posizione e infine ha dichiarato: “Ora, aspettiamo il referto degli organi tecnici tutori competenti e che si faccia chiarezza”.
Tornando invece ai problemi legati alla sicurezza del Corridoio Vasariano, a questi si aggiungono invece le temperature eccezionalmente alte di questi giorni. Come spiega infatti la nota della Direzione degli Uffizi, nel Corridoio le temperature che oltrepassano i limiti regolamentari per visitatori e custodi “rendono inagibile l’ambiente e confermano la giustezza della scelta di rimuovere le opere pittoriche dal suo interno a causa delle condizioni climatiche non favorevoli per la loro conservazione”.
Sulla questione è intervenuta anche Cristina Acidini, ex sovrintendente del Polo museale fiorentino, oggi presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, che ha dichiarato: Nel corso degli anni, per l’accesso al Corridoio Vasariano “sono stati mantenuti standard di sicurezza per l’uso che di questo spazio veniva consentito”. Acidini ricorda che il Corridoio “è stato reso fruibile dal 1996, in modo controllato e contingentato e sempre per gruppi molto contenuti. Prima ne venivano effettuate aperture puramente occasionali”. L’ex sovrintendente ha spiegato poi che “la struttura del Vasariano è molto particolare: per la sua stessa natura è naturale che non possa di per sè rispondere ai requisiti di sicurezza richiesti dalle normative”. Per quanto concerne il provvedimento di chiusura, la Acidini l’ha definito “una misura obbligata, dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Un intervento – ha aggiunto – arrivato in seguito ad un esposto che fino a quest’anno non era mai stato presentato”.
Mentre il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, sempre a proposito della chiusura del Corridoio, si è espresso in questi termini: “Ben venga, questa interruzione, se può servire a rilanciare al meglio l’utilizzo del Corridoio”. E in merito al piano di maggiore apertura del Corridoio annunciato nei mesi scorsi dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, Paolucci ha spiegato di “capirne e condividerne l’intento: gli auguro successo, il prima possibile”.”Tutti i direttori dei grandi musei internazionali – ha detto Paolucci – condividono la grande preoccupazione di spalmare su orari ed offerte speciali sempre più estese l’enorme pubblico mondiale che esige, giustamente, di visitare, in massa, questi spazi meravigliosi. Non possiamo certo impedirglielo anzi, occorre immaginare, come infatti sta facendo Schmidt, offerte speciali, iniziative per soddisfarne le richieste. Qui ai musei vaticani, ormai lavoriamo ogni giorno, praticamente, 18 ore su 24″, ha concluso Paolucci.