NAPOLI – Il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli ospita per la prima volta un capolavoro di Gustave Courbet. Si tratta della celebre opera Les Demoiselles des bords de la Seine (été), un grande olio su tela di 174×206 cm, arrivata direttamente dal Petit Palais di Parigi. Questo dipinto, simbolo del Realismo francese, segna l’inizio di una serie di collaborazioni tra Capodimonte e importanti istituzioni internazionali.
“Questo allestimento apre uno spazio di dialogo tra Capodimonte e i musei internazionali, permettendo l’arrivo a Napoli di opere rilevanti della storia dell’arte mondiale,” ha spiegato Eike Schmidt, direttore del Museo di Capodimonte. “Come nel caso del nostro ‘Ospite francese’, un dipinto che fece molto discutere la società dell’epoca per il soggetto moderno e il realismo nel tema, allora nuovo, dei piaceri e degli svaghi all’aperto. ‘Les Demoiselles des bords de la Seine (été)’ è davvero un prestito di grande significato culturale non solo per il Museo e Real Bosco di Capodimonte ma anche per la città: sono infatti tanti gli artisti napoletani dell’Ottocento che, nelle proprie opere, mostrano il fascino esercitato su di loro dall’arte e dalla personalità stessa di Courbet“.
Courbet e il Realismo
Esposto al Salon di Parigi nel 1857, “Les Demoiselles des bords de la Seine (été)” destò scalpore per la sensualità e il carattere anticonformista. Il dipinto ritrae due donne, verosimilmente prostitute, riposare mollemente su un prato lungo il fiume. La calura estiva, accentuata dai dettagli che suggeriscono una leggera sudorazione sulla pelle, avvolge le protagoniste, rendendo la scena ancora più coinvolgente.
Courbet, ispirandosi alle figure femminili di Giorgione e Tiziano e reinterpretando le tecniche dei maestri spagnoli del Seicento come Ribera, ha dato vita a una scena di vita quotidiana che rompe con i canoni accademici del tempo. Questa visione del Realismo, con il suo sguardo “sincero” sulla realtà senza idealizzazioni, influenzò profondamente la generazione successiva, aprendo la strada agli impressionisti.
L’impatto di Courbet sugli artisti napoletani
La modernità e l’audacia del maestro francese sedusse anche gli artisti napoletani come Michele Cammarano, Francesco Saverio Altamura, Domenico Morelli, i fratelli Palizzi, Francesco Netti, e Antonio Mancini, che cercarono di superare il Naturalismo in favore di un linguaggio pittorico più realistico e diretto. Le opere di Morelli e Cammarano, visibili nel secondo piano del Museo di Capodimonte, ne sono un esempio.