ROMA – Il Forum dell’arte arte contemporanea, a seguito della crisi prodotta nel settore dall’emergenza sanitaria, dopo un mese di dibattiti on line, ha redatto un documento conclusivo che è stato inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Dario Franceschini.
I protagonisti del Forum, artisti, direttori di istituzioni, curatrici e curatori, critici d’arte, galleristi, giornalisti, collezionisti, ma anche legali, politici, amministratori, ricercatori e attivisti, chiedono“con forza al Governo di aprire un dialogo con il mondo dell’arte, così come è accaduto nei giorni scorsi riguardo al mondo dello spettacolo, con le mobilitazioni dei cui rappresentanti il Forum è allineato”. Il documento “punta a risolvere le problematiche contingenti, ma invita alla predisposizione di nuove regole e leggi che consentano di sopperire allo svantaggio strutturale del sistema dell’arte italiano rispetto a quello degli altri Paesi. Mira a rispondere all’urgenza, ma in un’ottica di riforma sostanziale del sistema di medio e lungo periodo”.
Il Forum chiede principalmente “interventi di sostegno urgente sia nei confronti delle istituzioni che degli operatori delle arti visive”. Lavorerà quindi per “definire i criteri di costituzione di un sistema professionale per i lavoratori del settore”, riconoscendo “il sistema produttivo che l’arte contemporanea attiva, a cominciare dalle gallerie di ricerca”.
Chiede inoltre l’avvio di “un New Deal culturale con l’intervento anche dei privati ed in primis la necessità dell’estensione dell’Art Bonus a tutte le tipologie di attività e di organizzazioni di arte contemporanea” e porta avanti una visione dell’arte “come strumento di crescita sociale, legata a un’idea di welfare e di cura, vicina alle comunità, ai territori”. Infine non mancano altre proposte, tra cui la riforma dell’Italian Council, ovvero quello strumento di sostegno e produzione dell’arte italiana di cui il Mibact si è dotato nel 2016.