FIRENZE – Una mappa del mondo fatta di sguardi, impressioni e innesti digitali e pittorici. Con “Altrove è ovunque”, a cura di Dirk Geuer, Dieter Nuhr approda per la prima volta a Firenze, negli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, e lo fa con una mostra che si muove tra estetica, impegno civile e memoria visiva.


Dieter Nuhr: in cammino tra i continenti (e nella sua Ruhr)
Chi conosce Dieter Nuhr per la sua carriera nella satira televisiva tedesca potrebbe rimanere spiazzato davanti a un corpus di opere che nulla hanno dell’ironia corrosiva del palcoscenico. In mostra fino al 2 giugno, una quarantina di lavori tra pittura e fotografia rielaborata, in gran parte di grande formato, restituiscono la densità di uno sguardo che si muove tra continenti – dalla Ruhr al Bhutan, dal Sudan alla Norvegia – ma sempre con lo stesso intento: suggerire un’idea di bellezza fragile, esposta, in pericolo.
L’artista, oggi sessantacinquenne, vive tra Düsseldorf e Ibiza. Ma la sua vera patria visiva sembra essere un altrove continuamente riconfigurato: dai ghiacciai minacciati ai volti di bambini lontani, dai paesaggi industriali riqualificati della Germania occidentale ai santuari del quotidiano scoperti viaggiando.
Un midissage a Firenze per una mostra “in transito”
Ad accompagnare la mostra – che è parte di un progetto quadriennale sostenuto dalla Fondazione Brost e curato da Dirk Geuer – c’è anche un’agenda di incontri. L’ultimo, in ordine di tempo, si è svolto proprio pochi giorni fa in occasione del midissage: un momento di dialogo tra l’artista, il curatore, il presidente della Fondazione Bodo Hombach e Carlo Francini, direttore dei musei civici fiorentini.
L’occasione è stata utile per ribadire il senso profondo di questo progetto itinerante, che ha già fatto tappa a Vienna, Monaco e Dakar, e che continuerà il suo percorso toccando L’Avana e altri contesti in trasformazione. La mostra si evolve a ogni passaggio in una forma fluida di diario visivo globale.
Fotografia, pittura e la costruzione del visibile
Nuhr lavora con una tecnica ibrida, dove la fotografia digitale incontra la pittura acrilica. Ma l’intento non è mimetico. Non si tratta di reportage, né di documentazione etnografica: il suo è un paesaggio mentale, nutrito di viaggi reali e trasfigurazioni. Una linea estetica coerente, dove il dato naturalistico e il dettaglio umano convivono in equilibrio, senza gerarchie visive.
Non manca, all’interno del percorso, una sezione dedicata a Firenze. Tre opere riprendono – in chiave digitale e pittorica – l’Adorazione del Bambino di Filippo Lippi, il David di Donatello e il celebre Dante dipinto da Domenico di Michelino. Non citazioni fini a sé stesse, ma gesti di restituzione: una sorta di omaggio laico a una città che è anche paradigma di arte come bene comune.
La Ruhr come modello possibile
Particolarmente rilevanti sono le opere che raccontano la Ruhr. Quella che fu la regione delle miniere e dell’acciaio è oggi uno degli esempi più convincenti di riconversione ecologica e culturale in Europa. Nuhr ne fa un caso emblematico, specchiandolo con altri contesti – dalla Thailandia al Senegal – attraverso immagini che sono insieme geografia e desiderio.
Non sorprende, allora, che la sostenibilità non sia un’aggiunta posticcia ma un motore interno alla mostra. L’impegno con l’UNESCO e l’attenzione agli obiettivi dell’Agenda 2030 non sono enunciati teorici, ma traspaiono nei soggetti e nelle scelte iconografiche, come nei ritratti realizzati su iPad dove Madonne convivono con volti contemporanei di ogni età e provenienza.

Un atlante estetico-politico in costruzione
“Altrove è ovunque” funziona come titolo e come dichiarazione di poetica. Ogni tappa ridefinisce il progetto complessivo, in un continuo adattamento al contesto. Lo dimostra anche la scelta degli spazi fiorentini: la Galleria delle Carrozze – attraversata ogni giorno da flussi turistici eterogenei – diventa soglia di accesso a un’immaginazione ambientale e globale.
È qui che l’opera di Dieter Nuhr si fa strumento critico: mai predicatorio, ma capace di connettere luoghi, memorie, urgenze attraverso un’estetica del dettaglio, della composizione, della stratificazione.
Vademecum
Dieter Nuhr – ALTROVE È OVUNQUE
A cura di Dirk Geuer
Fino al 2 giugno 2025
Galleria delle Carrozze, Palazzo Medici Riccardi, Firenze
Ingresso gratuito
Orari: tutti i giorni (mercoledì escluso), 10.00 – 19.00
Info: www.dieternuhr.de | www.oncevents.com