VENEZIA – Alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, il Padiglione del Giappone propone una riflessione calibrata, silenziosa e necessaria. Curato dall’architetto Jun Aoki, dal titolo IN-BETWEEN, si distingue per coerenza teorica e chiarezza visiva, affrontando con lucidità e consapevolezza la complessità del tema proposto da Carlo Ratti: Intelligens. Natural. Artificial. Collective.
L’architettura non viene rappresentata come espressione di dominio o di controllo, ma come pratica capace di mettersi in ascolto. In-Between si muove all’interno del concetto di “ma”, termine giapponese che indica lo spazio tra due elementi, l’intervallo carico di tensione e possibilità. Qui, la relazione tra umano e non umano, naturale e artificiale, è trattata senza retorica, con una disposizione quasi etica verso il contesto. Le domande sono essenziali ma cruciali: Come dobbiamo confrontarci con la crisi climatica? E come immaginare un dialogo etico e sensato con l’intelligenza artificiale? Il Padiglione non propone risposte univoche, ma un teatro di possibilità.
Il padiglione come dispositivo di attenzione
Due i team coinvolti nella progettazione: Taichi Sunayama + Toshikatsu Kiuchi e Asako Fujikura + Takahiro Ohmura. Il padiglione – recentemente rinnovato da Toyo Ito grazie al sostegno della Fondazione Ishibashi – è abitato da sette elementi architettonici che dialogano con cinque esseri umani attraverso un’installazione audiovisiva scritta come una drammaturgia. Un foro quadrato nel pavimento diventa simbolo di conoscenza frammentata e snodo visivo che connette i livelli espositivi.
Nel piano superiore, cinque monitor presentano un futuro ipotetico: un’intelligenza artificiale relazionale, immaginata da Fujikura e Ohmura, conversa con elementi architettonici che riflettono su spazio, tempo, cura e coabitazione. Non si tratta di una vera intelligenza artificiale, ma di una finzione sceneggiata che stimola pensiero critico e immaginazione politica.
Le immagini mostrano persone sedute a tavola e paesaggi reattivi, mentre le voci sintetiche dei “materiali” ribaltano la direzione dello sguardo: non siamo più noi a interpretare lo spazio, ma lo spazio a parlarci.
Tra realtà e finzione, natura e artificio
Al piano pilotis, Sunayama e Kiuchi (SUNAKI) lavorano per sottrazione. Un percorso inclinato composto da elementi ceramici 3D, riempiti di terra, accoglie piante vive curate quotidianamente. Un disco riflettente ellittico, posto al centro, proietta i riflessi luminosi provenienti dalla galleria superiore, rendendo percepibile il legame tra i due livelli.
Sullo sfondo, un sistema generativo basato su AI elabora e trasmette online dialoghi unici per ciascun “attore architettonico”. Un iPhone trasmette in tempo reale le stesse narrazioni che si svolgono nella galleria, dando vita a una specularità temporale tra spazio fisico e rete.
L’intero progetto evita l’illustrazione didascalica. Le installazioni, le piante, le luci, le voci, le immagini in movimento: tutto è costruito per attivare relazioni, non per fornire spiegazioni.
Una posizione chiara sul futuro dell’architettura
In-Between non cerca l’effetto, né la provocazione. Propone una visione precisa: l’architettura non come strumento al servizio della volontà umana, ma come forma di coesistenza tra entità diverse. Un’ipotesi che riecheggia la figura del cyborg relazionale di Donna Haraway, senza però farsi teoria illustrata.
La collaborazione con il brand giapponese kolor, che ha realizzato abiti per attori e staff del padiglione, introduce una componente materica e visiva coerente con l’approccio generale: cura per i dettagli, attenzione alla presenza corporea, nessuna concessione alla spettacolarità.
Mostre collegate a Venezia
Il progetto si espande anche fuori dai Giardini della Biennale, con due mostre a Venezia curate da anonymous art project:
- Kengo Kito – “LINEE” | Museo Archeologico Nazionale di Venezia | fino al 28 settembre
- Mika Ninagawa con EiM – “INTERSTICE” | Palazzo Bollani | fino al 21 luglio
Entrambe proseguono, in altre forme, la riflessione su relazione, distanza, soglia.