MILANO – Con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali italiane e internazionali, si è aperta la 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolata Inequalities, visitabile fino al 9 novembre 2025. Dopo Broken Nature (2019) e Unknown Unknowns (2022), la Triennale chiude la trilogia riflettendo su uno dei temi più urgenti e controversi del presente: la diseguaglianza come condizione strutturale delle nostre città, dei corpi e delle relazioni.
La diseguaglianza come dispositivo di progetto
Non un tema tra gli altri, ma una vera e propria sfida teorica e politica che attraversa ogni aspetto della mostra: dai padiglioni internazionali ai progetti speciali, dalla dimensione urbana a quella biopolitica, Inequalities propone un’esplorazione transdisciplinare del divario sempre più marcato che separa individui, territori e diritti. La mostra si interroga su come queste differenze, oggi radicalizzate, non siano solo frutto del caso o del destino geografico, ma veri e propri dispositivi storici, sociali e culturali che modellano le esistenze.
Come afferma Stefano Boeri, Commissario Generale dell’Esposizione e Presidente della Triennale:
“parleremo di città e spazi, ma anche di corpi e vite… di come le diseguaglianze agiscano sulle aspettative di salute e speranza di vita… ma anche delle buone idee che sanno trasformarle in differenze fertili, in qualità condivise.”
Una narrazione collettiva
L’Esposizione coinvolge 28 curatori e curatrici e 341 autori da 73 Paesi, con otto mostre principali e dieci progetti speciali che occupano 7.500 mq del Palazzo dell’Arte. Tra i protagonisti, figure del calibro di Norman Foster, Beatriz Colomina, Mark Wigley, Hans Ulrich Obrist, Theaster Gates, Amos Gitai, Elizabeth Diller, e Kazuyo Sejima, che affrontano il tema delle diseguaglianze con sguardi eterogenei e complementari.
Le due principali direttrici concettuali – geopolitica e biopolitica delle diseguaglianze – strutturano l’intero percorso espositivo: al piano terra l’analisi si concentra sul divario tra ricchezza e povertà nelle città contemporanee; al primo piano si riflette sulle implicazioni più intime delle diseguaglianze, osservando i corpi, le vite, le abitudini, i desideri.
Partecipazioni internazionali e premi
Come da tradizione, l’Esposizione ospita anche le partecipazioni internazionali coordinate dal BIE, in cui ogni Paese ha sviluppato un progetto centrato su una città, evidenziando le urgenze urbane e le politiche innovative che tentano di colmare i divari sociali. Durante la cerimonia inaugurale sono stati assegnati i Bee Awards, con un focus sulla qualità dei progetti originali: premiato Due facce della stessa moneta nella mostra We the Bacteria e riconoscimenti al padiglione libanese e portoricano per l’approccio sensibile e poetico al tema.
Un’estensione territoriale e performativa
Triennale si apre alla città con una tournée urbana, Triennale on Tour, che nei mesi estivi raggiungerà otto municipi milanesi con attività partecipative, laboratori e performance. La programmazione performativa, curata da Umberto Angelini, sarà invece il cuore della sezione autunnale, con artisti e artiste che lavoreranno sul corpo come luogo di vulnerabilità e resistenza. Tra i nomi: Chiara Bersani, Peeping Tom, Nelson Makengo, Muna Mussie, Virgilio Sieni.
Parallelamente, il public program a cura di Damiano Gullì animerà l’Esposizione fino a novembre con incontri, lecture e dibattiti – in dialogo con partner accademici e internazionali – e ospiterà a maggio l’evento Art for Tomorrow, organizzato dalla Democracy & Culture Foundation con il supporto del New York Times.
Design, editoria, comunicazione
Anche l’identità visiva dell’Esposizione riflette il rigore concettuale del progetto: è firmata da Pentagram, con una strategia curata da Giorgia Lupi che trasforma i dati in narrazione visiva, facendo della comunicazione un’estensione stessa del contenuto.
Due le pubblicazioni: il catalogo edito da Electa, e un doppio numero speciale della rivista Lotus, frutto della nuova collaborazione editoriale tra la Triennale e una delle testate più autorevoli in ambito architettonico.
Triennale Milano
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