VERONA – Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, in seguito al ritrovamento delle opere trafugate al Museo di Castelvecchio ha incontrato l’Ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yevgen Perelygin. L’incontro con l’Ambasciatore ha permesso di chiarire alcune modalità del ritrovamento dei 17 dipinti, così come l’iter tecnico-burocratico per il loro rientro in Italia.
L’Ambasciatore ha riferito che i quadri sono stati spostati in Ucraina nascosti all’interno di scatole per il trasporto di televisori e che l’individuazione delle opere è stata possibile “attraverso il lavoro investigativo dell’intelligence ucraina – polizia di frontiera, una forza di controllo speciale dedicata al contrasto del fenomeno del contrabbando di merce, particolarmente attivo sul territorio ucraino in quanto punto di collegamento tra l’Unione Europea e la Russia”.
Si è inoltre appreso che il possibile compratore dei dipinti sarebbe stato un collezionista ceceno. Gli investigatori sono riusciti a risalire alle opere nascoste attraverso un lungo lavoro di pedinamento e controllo conclusosi solo nel momento in cui vi è stata la certezza del ritrovamento e del possibile fermo di tutti i soggetti coinvolti nel reato. Tosi ha spiegato che per quanto riguarda la procedura per il recupero da parte dell’Italia delle opere ci si trova di fronte a un fatto senza precedenti (l’unico episodio analogo è quello avvenuto nel 2005 con il furto di opere dal museo olandese di Hoorn).
“In primis si dovrà infatti stabilire chi dall’Italia andrà in Ucraina per identificare le opere – ha detto Tosi – e di questo abbiamo parlato con il pm Gennaro Ottaviano, coordinatore dell’inchiesta, per capire se è competenza del Ministero degli Esteri o della procura di Verona o del Museo di Castelvecchio o se si tratta di un’operazione che dovranno attivare tutti insieme. Successivamente si dovrà stabilire la procedura effettiva per la loro – ha spiegato ancora il sindaco di Verona. Si tratta infatti per l’Italia di merce rubata, quindi di un corpo di reato, che andrà recuperata attraverso i rapporti internazionali che intercorrono fra il nostro Paese e l’Ucraina: una questione delicata che andrà definita con le corrette modalità. Infine occorrerà programmare l’evento nazionale con il quale sarà ufficializzata la restituzione definitiva delle opere” – ha concluso Tosi.