FIRENZE – Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt è intervenuto sul caso del Discobolo Lancellotti, capolavoro conservato al Museo Nazionale Romano, esortando la Gliptoteca di Monaco di Baviera a restituire al più presto il suo basamento.
Il direttore Schmidt ha sottolineato l’importanza della base per la comprensione storica e artistica del Discobolo Lancellotti. Secondo lo storico dell’arte tedesco, la copia in marmo, realizzata da Mirone ispirandosi all’originale bronzeo, perde il suo valore storico e artistico senza il suo basamento, che è stato parte integrante dell’opera fin dalla sua scoperta sull’Esquilino a Roma nel 1781.
«È assolutamente doveroso per la Germania rimandare quanto prima la base del Discobolo a Roma. Essa di per sé, senza la scultura, non ha alcun valore né storico né artistico, si trova nei depositi dove nessuno la può vedere. Proprio per ricontestualizzarla è assolutamente doveroso rimandarla in Italia e quindi faccio un appello a tutti i connazionali del mio Paese di nascita – della nazione di cui continuo a far parte, anche se ora sono italiano – per la restituzione della base, di enorme valore per la statua e che in Germania non ha alcun senso» – Ha detto Schmidt a margine della presentazione della mostra Divina Simulacra.
La storia
La storia del Discobolo Lancellotti include momenti di contesa. Nel 1938, Adolf Hitler, affascinato dalla bellezza della scultura, ottenne da Benito Mussolini la vendita dell’opera alla Germania. La statua fu quindi esposta presso la Gliptoteca di Monaco. Tuttavia, nel 1948, nel quadro delle restituzioni delle opere trafugate dai nazisti, la statua tornò a Roma, mentre il basamento rimase a Monaco.
Florian Knauss, direttore della Gliptoteca, ha dichiarato che il basamento del Discobolo Lancellotti, al momento, rimarrà a Monaco di Baviera. La sua acquisizione – ha sottolineato Knauss – avvenne attraverso un regolare atto di compravendita e non come dono di Mussolini a Hitler. Il governo tedesco ha, tuttavia, rinunciato a ogni rivendicazione sulla restituzione della scultura alla Germania.
«Io e Stéphan Verger (il direttore del Museo nazionale romano, ndr) vogliamo parlarci presto». – Ha detto Knauss – «Sono fermamente convinto che raggiungeremo un accordo amichevole». Il direttore ha poi ribadido che riguardo alla statua del Discobolo «non c’è stata alcuna richiesta di restituzione e non ce ne sarà alcuna».
Il commento del ministro Gennaro Sangiuliano
«Auspico che la Germania ci voglia restituire il basamento del discobolo Lancellotti che però è del ‘700 e non è coevo all’opera». – Ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano associandosi all’appello lanciato dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. – «Ho fatto una battuta quando ho detto ‘dovranno passare sul mio cadavere, se rivogliono il discobolo’» – ha spiegato il ministro – «Citare l’acquisto di Hitler è qualcosa di allucinante perché parliamo di due regimi totalitari, del nazismo e del fascismo, e quindi quell’azione a quell’epoca fu assolutamente coercitiva, per quanto mi riguarda». Sangiuliano ha sottolineato che la Germania «è una nazione con la quale noi collaboriamo benissimo a livello culturale, ho anche un ottimo rapporto con la mia omologa tedesca, il ministro Claudia Roth, e abbiamo una efficace e proficua collaborazione».