ROMA – È in programma dal prossimo ottobre 2025 a gennaio 2026, al Palazzo delle Esposizioni di Roma Fantastica, la 18a Quadriennale d’arte, organizzata dalla Fondazione La Quadriennale di Roma in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e con il supporto del Ministero della Cultura e di Intesa Sanpaolo.
La manifestazione, che si propone di raccontare il presente e il futuro dell’arte italiana, è stata presentata il 18 novembre alla presenza di Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura, Federico Mollicone, Presidente della VII commissione (Cultura, Scienza e Istruzione), Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo, Luca Beatrice, Presidente Fondazione La Quadriennale di Roma, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Comitato Fondazioni Arte Contemporanea.
La 18a Quadriennale d’Arte non sarà un semplice evento espositivo, ma un’indagine articolata su temi globali, dove l’italianità si intreccia con le grandi questioni del nostro tempo: rappresentazione, identità, corpo e immagine. Cinque sezioni curate da altrettanti esperti – Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone – restituiranno un’ampia visione della produzione artistica post-Duemila.
Il titolo Fantastica richiama la capacità dell’arte di immaginare nuovi orizzonti, di aprire spazi inediti alla riflessione e alla sperimentazione. È un invito a riscoprire l’immaginazione come risorsa fondamentale per affrontare un presente complesso e in continua trasformazione.
Lontana da una lettura didascalica o localistica, la mostra si propone come una narrazione plurale che intreccia esperienze diverse: artisti italiani che vivono all’estero, creatori internazionali che hanno scelto l’Italia come luogo di lavoro e nuove generazioni che ridefiniscono il concetto stesso di identità culturale.
Le cinque sezioni
Cinque capitoli, cinque sguardi diversi sull’arte contemporanea in continua evoluzione. La mostra presenta circa 50 artisti attivi dopo il 2000, con particolare attenzione alla presenza femminile, con l’intento di offrire una piattaforma ai nuovi talenti e di riflettere sulle dinamiche più recenti del panorama artistico italiano.
Autorappresentazione e fluidità dell’identità
Luca Massimo Barbero affronta il tema dell’autoritratto e della rappresentazione del sé, proponendo opere che vanno oltre la superficie per interrogare ruoli, generi e identità fluide. Un’esplorazione che si muove tra immagine e corpo, tra tecnologia e narrazione personale. “L’autoritratto – spiega – rimane un tema indelebile nella contemporaneità, coinvolgendo non solo la produzione del sé, ma infrangendo lo specchio: i generi e i ruoli si frantumano e la fluidità dell’io diventa, pure, un riferimento a essere presenti come individualità che dialogano tramite ‘sé relazionali’”.
Memoria e autonomia creativa
Nella sezione Memoria piena. Una stanza solo per sé, Francesco Bonami si concentra su artisti indipendenti, ognuno con un proprio spazio creativo. La sua selezione è una serie di “mostre dentro la mostra”, un invito a osservare connessioni e disconnessioni tra le opere, lasciando al pubblico la libertà di “trovare connessioni, reali o immaginarie fra i diversi artisti, o magari non trovarne alcuna, confermando l’autonomia o l’insularità di ognuno“.
La fotografia nell’era del digitale
Emanuela Mazzonis di Pralafera cura la sezione Il tempo delle immagini. Immagini fuori controllo?, esplorando l’evoluzione della fotografia dal 2000 al 2025, evidenziandone la trasformazione da mezzo descrittivo a strumento di indagine concettuale. In un mondo saturo di immagini, la fotografia diventa un luogo di riflessione sul visibile e sull’invisibile.
L’autonomia dell’artista
Francesco Stocchi propone una sfida ai modelli tradizionali di curatela, affidando agli artisti il controllo totale della mostra, dall’allestimento alla comunicazione. Una sezione che celebra la capacità degli artisti di definirsi autonomamente, senza compromessi.
Il corpo come territorio di trasformazione
Alessandra Troncone, nella sezione Il corpo incompiuto, si concentra appunto sul corpo – umano, animale, meccanico – come metafora di cambiamento e apertura verso nuovi scenari. L’incompiutezza del corpo diventa simbolo di possibilità, dialogando con le urgenze del presente e le prospettive future. “La sezione riunisce artiste e artisti nati tra gli anni Ottanta e Novanta ─ tutti alla loro prima partecipazione alla Ǫuadriennale d’arte ─ che, con diversi linguaggi e mezzi espressivi, lavorano su un’idea di ‘incompiutezza’ del corpo, intesa non come fallimento o mancanza, ma, al contrario, come potenzialità e apertura a nuovi sviluppi possibili, in dialogo con le urgenze più attuali“.
Un dialogo con la storia: I giovani e i maestri
Accanto a Fantastica, un percorso storico ripercorre la II Quadriennale d’Arte del 1935, una delle rassegne più significative della storia dell’arte italiana. Curata da Walter Guadagnini, la mostra I giovani e i maestri. La Quadriennale del ’35 si focalizza su opere di grandi artisti come Giorgio de Chirico, Marino Marini, Gino Severini e molti altri, restituendo uno spaccato della cultura artistica italiana alla metà degli anni Trenta, dai retaggi della stagione delle avanguardie e del “Novecento” alle tendenze dominanti del momento, tra Scuola Romana, tonalismo, primordio, Secondo Futurismo, astrattismo. Sono state, così, individuate anche opere che tornano a essere visibili al pubblico dopo decenni.
Progetto speciale: Noi nel mondo
Christian Caliandro cura Noi nel mondo, un’iniziativa parallela che esplora la percezione dell’arte contemporanea italiana all’estero. Attraverso videointerviste, podcast e report bilingui, il progetto indagherà come gli artisti italiani sono accolti sulla scena internazionale, alimentando un dibattito che accompagnerà il pubblico fino all’apertura della mostra.
L’identità visiva e il road show
L’identità visiva di Fantastica è affidata a Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi, che si ispirano agli alfabeti fantastici del manuale tipografico “Champ fleury” di Geoffroy Tory e al surrealismo del gruppo Surfanta.
Nei mesi precedenti l’inaugurazione, un vero e proprio tour istituzionale accompagnerà la 18a Quadriennale d’arte nelle principali città italiane, coinvolgendo realtà come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Biennale di Venezia, la Pinacoteca di Brera, la Fondazione Brescia Musei e molti altri. Un momento di confronto aperto al pubblico, strutturato come una conversazione tra Luca Beatrice, uno o più curatori della 18a Quadriennale e i rappresentanti dell’istituzione ospitante, moderata dal giornalista e divulgatore d’arte Nicolas Ballario.
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