ROMA – Si è tenuto il 19 marzo, nella Sala Matteotti di Montecitorio, il reading dell’atto unico teatrale di Raffaella Bonsignori Fuoco Sublime Michelangelo e Vittoria interpretato dall’affascinante Maximilian Nisi, nel ruolo di Michelangelo Buonarroti e dal giovane Federico Poggetti nel ruolo di Urbino, fedele assistente per decenni del grande maestro del Rinascimento.
Raffaella Bonsignori ha introdotto l’evento attraverso un’interessante ricostruzione della vita del Buonarroti, con una dovizia di particolari ai più sconosciuti. Ha spiegato di aver attinto agli scritti michelangioleschi, rispettandoli nella loro essenzialità.
L’amore del pittore, scultore e architetto per Tommaso de’ Cavalieri e quello per Vittoria Colonna sono stati sottolineati. Poco importa se l’attrazione per il giovanissimo e bellissimo Tommaso – un nobiluomo del tempo amico del Buonarroti quando Tommaso aveva ventitré anni e il maestro cinquantasette – non fu solo contemplativo.
È indubbio che ogni artista reagisce alla bellezza attraverso la sublimazione e tale deflusso a volte è sufficiente.
Raffaella Bonsignori ha enucleato, attraverso un percorso imprescindibile, le opere più significative del Buonarroti: la bellissima scultura del Bacco, efebo oggi conservato a Firenze al Museo del Bargello. Ma anche la famosa Pietà, capolavoro dell’artista quando era poco più che ventenne.
E ancora piazza Macel de Corvi sita nel centro storico di Roma, adiacente al Campidoglio e scomparsa, purtroppo, nel 1902 con l’espansione di piazza Venezia. La piazza, di piccole dimensioni, si apriva al termine della via omonima. La zona era caratterizzata da piccole abitazioni popolari di origine medievale: una di queste era la casa dove Michelangelo Buonarroti visse per oltre trent’anni, dal 1531 sino alla morte.
L’atto unico Fuoco Sublime Michelangelo e Vittoria della Bonsignori è stato espresso, con voce sublime dal Michelangelo – Maximilian Nisi, applauditissimo dal numeroso pubblico per la capacità di riempire d’atmosfera un palcoscenico privo di scena. L’attore ha personalizzato il testo rendendolo vivo nella sua sintesi interpretativa.
Il testo è – ancorché il racconto di una relazione tra il maestro e la donna amata – una riflessione tra l’artista e il suo assistente sui grandi temi della vita: amore, morte, arte, ricchezza di spirito e inafferrabilità degli appagamenti che accendono la creatività come “fuoco sublime”.
Raffaella Bonsignori, avvocato penalista, assistente presso l’Università Sapienza di Roma, ha scritto voci giuridiche e saggi presso le più prestigiose case editrici del settore. Giornalista e scrittrice ha pubblicato racconti e saggi di storia criminale. Nel 2020 ha scritto il testo teatrale Giuda rappresentato in prima nazionale da Maximilian Nisi e insignito della Menzione Speciale dalla Camera di Commercio Riviere di Liguria. Negli anni successivi oltre a Fuoco Sublime ha firmato altri due testi teatrali Il nome cattivo delle cose e Cuore di plastica.