Parte #follianellarte, la campagna social che celebra genio, arte e follia nelle collezioni degli oltre 420 musei statali, per tutto il mese di novembre. Tra le opere scelte dal MIbact per il mese di novembre ci sono le anime dannate per sempre o più semplicemente in preda alla follia amorosa come l’Orlando Innamorato al Palazzo Ducale di Sassuolo, la pazzia suicida di Ofelia dipinta da Gioacchino Toma alla Galleria Nazionale della Puglia o quella scolpita da Arturo Martini a Brera, l’autoritratto del genio folle di Ligabue agli Uffizi di Firenze, il ritratto di Erasmo da Rotterdam, autore dell’Elogio della Follia, conservato a Palazzo Corsini, la statua che immortala il mito di Crono che divora i suoi figli, alla Galleria Spada, e ancora la follia fratricida in Caino e Abele di Tintoretto. Tra le opere scelte dal MiBACT per questo mese, anche le statue di due folli e sanguinari imperatori romani, Caligola al Mann di Napoli, Commodo al Museo Nazionale Romano, e ancora la Pazza di Giacomo Balla alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e La Folle del trittico Le tre sorelle Amedeo Bocchi del Complesso de La Pilotta a Parma.
In particolare il Palazzo Reale di Napoli ha scelto come opera simbolo della propria collezione per la campagna del mese, il dipinto “Niccolò De’ Lapi” di Salvatore Bravaccio, uscito dai depositi ed ora esposto nella sala Diplomatica (Sala II).
Il quadro evoca un episodio romanzesco del 1841, ambientato nella Firenze medicea, che narra della guerra tra le fazioni dei “Palleschi” e dei “Piagnoni”. Niccolò de’ Lapi era appunto uno dei capi di dei Piagnoni, mentre la ragazza disperata ritratta nel dipinto è sua figlia Lisa. La giovane, promessa in sposa al coetaneo Lamberto, sceglie piuttosto di sposare Troilo Ardinghelli. Egli, però, la inganna: seguace dei Medici, finge di disertarli e si insinua nella famiglia Lapi per spiarne le mosse. L’inganno porterà alla cattura dell’intera famiglia e alla decapitazione di Niccolò. Da qui la follia di Lisa, che per la disperazione fugge nei boschi, dove viene ritrovata dopo 50 anni da alcuni cacciatori pallida, sfinita, con lunghi capelli bianchi.