GINEVRA – Sono state recuperate a Ginevra, 45 casse contenenti reperti romani e etruschi di inestimabile valore, tra frammenti di affreschi, vasi e vari manufatti. La notizia è stata diffusa dal quotidiano britannico “The Telegraph” e successivamente è rimbalzata su altri quotidiani. L’operazione è stata portata a termine, a seguito di una indagine partita a marzo del 2014, dal nucleo Tutela Beni culturali dei Carabinieri assieme alle autorità svizzere.
Tra i reperti sono stati scoperti anche due sarcofagi policromi, uno raffigurante un anziano, l’altro una giovane donna distesa su un fianco. Le aree archeologiche di provenienza sarebbero quelle di Tarquinia e Vulci, almeno secondo quanto riportato dal Telegraph che scrive: “si crede che siano stati saccheggiati da tombe in quel che resta dell’antica città etrusca di Tarquinia, sulle colline a nord di Roma”.
Sarebbe stato il mercante Robin Symes a lasciare i reperti in Svizzera. Symes è un “noto” antiquario e mercante inglese, noto soprattutto per i suoi traffici illeciti in reperti archeologici, denominato “London’s best-known and most successful dealer in antiquities”, sembrerebbe infatti che diversi pezzi ora appartenenti al Getty Museum di Malibù, sarebbero stati acquistati proprio da Symes. Per suoi illeciti l’antiquario era già finito agli arresti nel 2005.
La prossima settimana i reperti torneranno in Italia nel corso di una conferenza stampa.