FORLI’ – Una mostra evento Piero della Francesca. Indagine su un mito ai Musei San Domenico di Forlì, perché riunisce un corpus unico di opere del pittore rinascimentale che, in questo contesto, viene messo a confronto con altri grandi maestri del Rinascimento, da Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello a Andrea del Castagno. Una esposizione che documenta anche l’influsso avuto da Piero sulle generazioni successive di pittori quali Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano, ma anche Giovanni Bellini e Antonello da Messina.
Ma la mostra non si limita a questo, si spinge infatti ben oltre, indagando come il mito di Piero, dopo alcuni secoli di oblio, sia di fatto rinverdito e rinato in tempi più recenti, basti pensare ai Macchiaioli solo per citare un esempio in ambito italiano. Gli echi pierfrancescani risuonano infatti anche al di là delle Alpi, in pittori come Degas, Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo e nelle vedute geometriche di Cézanne. Anche il Novecento non è rimasto indenne all’eredità lasciata da Piero. Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi confrontati con fondamentali artisti stranieri come Le Corbusier, Balthus e Edward Hopper, hanno consegnato il lascito pierfrancescano all’universale modernità.
Artista sommo e “raro”, Piero della Francesca rimane appunto “unico” per la sua cifra stilistica inconfondibile, e per la sua capacità di eternare le figure, immobili solidi umani, semplificati e geometrizzati, governati da precise e rigorose proporzioni e solo in parte sfiorati dalle umane passioni, immersi in una pace sovrannaturale, sottolineata da una luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori. Una pittura, quella pierfrancescana che si caratterizza per la sua visione pacata e unitaria, governata da leggi matematiche, che non lascia posto al moto e alla contingenza, un pittura che è sintesi di rigore e naturalezza allo stesso tempo.
Il filo conduttore della mostra si snoda tra ricerca storiografica e produzione artistica nell’arco di più di cinque secoli, dalla fortuna in vita – era stato definito “il monarca della pittura” da Luca Pacioli – all’oblio, fino alla recente riscoperta.
Antonio Paolucci, che ha anche presieduto il comitato scientifico della mostra, nel catalogo ufficiale, scrive: “A un certo momento, nella storiografia critica del Novecento, Piero della Francesca è sembrato la dimostrazione perfetta, antica e perciò profetica, di una idea che ha dominato a lungo il nostro tempo; di come cioè la pittura, prima di essere discorso, sia armonia di colori e di superfici”.
Vademecum
Piero della Francesca. Indagine su un mito
Dal 13 Febbraio 2016 al 26 Giugno 2016
Forlì, Musei San Domenico
Enti promotori:Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Comune di Forlì