Giordania: alba del cristianesimo, che venerdì 31 gennaio era stata inaugurata a Palazzo della Cancelleria a Roma, dal 4 luglio fa tappa nella storica città di Assisi, nel cuore dell’Umbria. Questa nuova tappa della mostra, organizzata dal Ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania in collaborazione con la Città di Assisi e curata dal direttore Eyad AlKhzuz, si tiene ad Assisi nel suggestivo Palazzo del Monte Frumentario. Affacciato sulle antiche vie del centro, questo gioiello architettonico del XIII secolo fu in passato un granaio pubblico e un luogo dedicato alla carità. Oggi, magnificamente restaurato come spazio culturale, il palazzo offre un contesto ideale e meditativo per accogliere i temi spirituali e storici della mostra.


La scelta di Assisi, per l’esposizione di 90 straordinari reperti selezionati con attenzione da circa 34 siti archeologici giordani, non è casuale ma riveste, secondo gli organizzatori, un profondo significato simbolico e spirituale. Assisi è infatti la città natale di san Francesco, una delle figure più venerate della tradizione cristiana, noto per il suo messaggio di pace, umiltà e dialogo interreligioso. Fin dal Medioevo, Assisi è tra le principali mete mondiali di pellegrinaggio cristiano, con oltre 5 milioni di pellegrini e visitatori ogni anno, attratti da un luogo che unisce bellezza naturale e patrimonio sacro in un’esperienza di contemplazione e rinnovamento spirituale.
Dichiara il Ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania, Lina Hannab: “Assisi occupa un posto speciale anche nel cuore dei giordani. Nel 2019, Sua Maestà il Re Abdullah II ha ricevuto proprio qui la Lampada della Pace, in riconoscimento del suo costante impegno per la pace, la dignità e l’armonia interreligiosa – valori profondamente sentiti dal popolo giordano e incarnati dallo stesso san Francesco. Questa risonanza spirituale assume un significato ancora più profondo nel 2025, proclamato dal compianto Papa Francesco come Anno Giubilare della Chiesa cattolica, con il tema “Pellegrini di speranza” – una celebrazione rara, che si tiene solo ogni 25 anni, e che invita i fedeli a rinnovare il proprio cammino di fede.” La partecipazione della Giordania a questo momento storico riafferma il suo messaggio spirituale senza tempo e il suo ruolo essenziale all’interno della Terra Santa. Il Regno è infatti uno dei luoghi più significativi al mondo per il patrimonio cristiano e il pellegrinaggio. Ha accolto importanti eventi religiosi, tra cui la visita del compianto Papa Francesco nel 2014, durante la quale si recò al Sito del Battesimo sul fiume Giordano e lodò la Giordania come simbolo di convivenza e di pace nella regione.


La mostra accende i riflettori sulla ricchezza del patrimonio cristiano della Giordania, attraverso i suoi luoghi di pellegrinaggio riconosciuti ufficialmente dal Vaticano. Il percorso inizia con le acque sacre del Sito del Battesimo, Betania oltre il Giordano, dove Gesù Cristo fu battezzato da Giovanni Battista sulla riva orientale del fiume – un luogo di immensa forza spirituale, inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Da lì il viaggio di fede prosegue fino al Monte Nebo; alla Chiesa di Nostra Signora del Monte ad Anjara, legata al passaggio della Sacra Famiglia; a Tell Mar Elias, ritenuto luogo natale del profeta Elia; e fino ai ventosi altipiani di Macheronte, la fortezza dove Giovanni Battista fu imprigionato e martirizzato.



Oltre a valorizzare questi luoghi sacri, la mostra vuole richiamare l’attenzione sull’importanza del turismo religioso e della sua promozione in Giordania. In quanto meta cristiana tra le più significative a livello globale, la Giordania rappresenta un ponte tra fede e cultura – accogliendo visitatori e pellegrini da tutto il mondo in un’esperienza di spiritualità, continuità storica e scambio culturale. Questa mostra itinerante si inserisce in un’iniziativa globale per condividere con il mondo l’eredità cristiana della Giordania. Il suo messaggio, come quello di san Francesco, è un messaggio di pace, dialogo e speranza.