GROSSETO – La mostra mette in connessione storica la storia militare di quel periodo alle monete esposte al museo, che coprono un periodo che va dagli ultimi anni dell’Impero Romano d’Occidente ai primi di quello d’Oriente tra il III e il IV secolo d.C. Si tratta di oltre 100 monete d’oro di ritrovate a Sovana nel 2004 e che costituisce una testimonianza unica di un secolo determinante per la storia d’Europa e dell’umanità.
Oltre alle monete dunque in esposizione soldatini, plastici di battaglie, cartografie e pannelli informativi. I soldatini, realizzati con grande cura e secondo precise ricerche storiche, rappresentano un soldato romano ormai lontano dall’iconografia stereotipata e diffusa da tanti film e documentari, ma si avvicina molto e più realisticamente negli abiti e negli equipaggiamenti ad un guerriero ormai medievale.
La mostra è suddivisa in varie sezioni dedicate a temi e problemi di un periodo di profonde trasformazioni per le condizioni politiche, sociali, religiose, artistiche, culturali. Particolare attenzione è stata dedicata agli imperatori. Infatti la funzione militare dell’imperatore è di grande importanza. La porpora imperiale costituì quasi il culmine della carriera militare e l’imperatore divenne il simbolo stesso dell’esercito. Quando, nel quinto secolo, l’imperatore di Occidente fu spodestato del ruolo militare, si accelerò in modo decisivo il disfacimento dell’impero stesso.
Spiega il curatore: “Con questa mostra si è cercato di offrire il pretesto per avviare il recupero della memoria secondo i criteri della ‘public history’ e quindi con una particolare attenzione alla divulgazione e alla didattica per accendere i riflettori su un periodo del mondo romano ancora poco conosciuto”.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 novembre 2017