A Treviso, la mostra HOKUSAI – L’acqua e il SEGRETO della grande onda, in corso al Museo Civico “Luigi Bailo” fino al 28 settembre 2025, ha già attirato oltre 5.000 visitatori nel solo mese di aprile. A conferma dell’interesse che il pubblico continua a dimostrare verso l’opera del grande maestro dell’ukiyo-e, il progetto si espande con un nuovo intervento contemporaneo: una installazione site-specific realizzata dal maestro giapponese Nobushige Akiyama, figura di rilievo internazionale nel campo della carta Washi.
Il 21 e 22 maggio, Akiyama interverrà direttamente negli spazi espositivi del Museo Bailo, dando vita a un’opera concepita come elemento organico del percorso espositivo. Dal 23 maggio l’installazione entrerà a far parte stabilmente della mostra, intessendo un dialogo tra la tradizione grafica giapponese e la sensibilità contemporanea di un artista che ha costruito il proprio percorso tra Tokyo e Roma.


Akiyama: tra superficie e respiro della materia
La scelta di coinvolgere Akiyama non è marginale: la sua pratica, radicata nella conoscenza millenaria della carta giapponese, sfugge alle categorie nette tra arte e artigianato. Come ha sottolineato il curatore Paolo Linetti, Akiyama rappresenta “la perfetta fusione fra artigiano e artista”, in cui il controllo tecnico non esclude la tensione visionaria, ma la incorpora.
Le sue opere, fatte di fibre vegetali trasformate in membrane, non hanno la funzione di semplice supporto o decorazione. Piuttosto, si presentano come ambienti autonomi, immersivi, che rispecchiano le curve, i colori e i principi visivi dell’opera di Hokusai. Akiyama assimila il ritmo dell’acqua, lo traduce in superficie, lo rende spazio esperienziale.
Hokusai: visioni d’acqua e geometrie nascoste
Nata da un progetto di Paolo Linetti con l’Associazione Mnemosyne, l’esposizione si distingue per un impianto curatoriale che mira a svelare il rapporto profondo tra l’artista e l’elemento acquatico. Attraverso oltre 150 opere, tra stampe, schizzi e dipinti, il visitatore è accompagnato in un’indagine che va oltre l’iconicità de La Grande Onda, rivelando una costellazione di motivi visivi e concettuali: l’impermanenza, il dinamismo, l’equilibrio.
Un’intera sezione è dedicata allo studio delle onde, soggetto che per Hokusai è manifestazione di una visione cosmica influenzata dal taoismo, dove l’uomo è minuscola presenza di fronte alla maestà della natura. La mostra espone anche le influenze occidentali assimilate dall’artista giapponese, dalle tecniche prospettiche rinascimentali all’uso di schemi compositivi fondati su proporzioni armoniche, anticipando quel Japonisme che avrebbe conquistato Monet, Van Gogh e Degas.
Linetti puntualizza: “Volevo individuare i motivi che hanno permesso al maestro giapponese di raggiungere risultati così straordinari, in grado di affascinare tanto le culture orientali quanto quelle occidentali. In particolare, mi sono concentrato sul capire come Hokusai aderisse con sorprendente precisione ai canoni classici occidentali, ricercando e confermando il suo uso di principi armonici che potrebbero spiegare il senso di familiarità percepito anche da chi non appartiene al mondo orientale“.
Un allestimento che è anche narrazione
Il progetto espositivo oltre a presentare le opere ne esplicita i processi sottesi, rivelando i metodi, i calcoli geometrici per ottenere composizioni precise e armoniose. La disposizione delle opere e le scelte scenografiche amplificano il racconto, mentre le installazioni di Akiyama funzionano come camere sensibili in grado di accogliere lo spettatore dentro l’universo fluido e rarefatto di Hokusai.
Il successo della mostra è anche il frutto di un modello gestionale che combina risorse pubbliche e private. Il partenariato tra Comune di Treviso e Athena Promakos, attivo dal 2023, ha permesso non solo la realizzazione di questa esposizione, ma anche il rafforzamento dell’intera rete museale cittadina.
Come ha affermato Elena Giangiulio, responsabile di Athena Promakos, il progetto rappresenta un caso virtuoso di valorizzazione museale, capace di generare impatto economico e rafforzare il posizionamento culturale di Treviso a livello nazionale.
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