ROMA – L’arte di Johan Creten è protagonista a Villa Medici con la mostra “I Peccati”. Come scrive Colin Lemoine nel testo del catalogo, publicato in occasione della riapertura, “con Johan Creten, i peccati non sono sette di numero. Sette, questa cifra implacabile, pari al numero dei sacramenti nella Bibbia e dei colli di Roma. Qui, i peccati sono infiniti e illimitati, inesauribili. Non sono numerabili, ma solo designabili. I peccati non sono tutti capitali, essi possono essere imperiali, imperiosi, periferici, insidiosi, insignificanti, invisibili. Sono sempre al disotto del calcolo e del linguaggio”.
Classe 1963 Creten è un artista inclassificabile e controcorrente, una figura forte enigmatica e intrigante, ma con una visione chiara e attuale della nostra società. Distinguendosi sin dagli anni Ottanta, è oggi una figura di spicco del panorama contemporaneo.
La mostra, ospitata all’Accademia di Francia a Roma, offre un panorama del suo universo creativo. Virtuoso della ceramica e del bronzo, propone un’arte “slow” ovvero da assaporare lentamente e che permette di riappropriarci del nostro tempo. In tutto lo spazio espositivo è infatti diffusa una nuova serie di “Bolders” in gres smaltato, che invita il pubblico a sedersi, prendere tempo, osservare le opere per scoprirne le connessioni e immergersi in magnifici dettagli: superfici di vetro scintillanti, significati nascosti e metafore.
Il percorso espositivo
Cinquantacinque le opere in mostra, in bronzo, ceramica e resina, affiancate ad alcune opere storiche di Lucas Van Leyden (1494-1533), Hans Baldung (1484-1545), Jacques Callot (1592-1635), Barthel Beham (1502- 1540) e Paul van Vianen (1570-1614).
La prima sala si apre con una serie di creazioni e ri-creazioni di opere concettuali del 1986. Accanto a “The Garden” (realizzato nel 1996-97 durante la residenza dell’artista a Villa Medici) e a opere più significative come “Présentoir d’Orange” (1989-2017) e “Plantstok” (1989-2012), questa sala mette in discussione il nostro rapporto con l’introspezione e la consapevolezza di noi stessi, evocando il concetto di paradiso perduto e di tentazione.
Nella seconda sala, una nuova monumentale opera in resina “Muses et Méduses”, iniziata nel 2005 e completata nel 2019, dialoga con brani della famosa serie metonimica “Odore di Femmina” (iniziata nel 1998) sulla seduzione, l’ambiguità dei sentimenti e le relazioni umane.
Una terza sezione riunisce opere altamente politiche tra cui il bronzo “Il prezzo della libertà” (2015), “Couch Potatoes” (1997) e una nuova serie di ceramiche “Wargames” (2019).
Lungo la scalinata, si affaccia un gruppo di enigmatici bronzi a sollevare la questione della coscienza morale in una società coinvolta in un continuo movimento, in profonda mutazione. La scultura monumentale “The Herring” domina l’ultima sezione con i suoi 5 metri di altezza.
Una nuova scultura, realizzata in collaborazione con gli storici laboratori della Porzellanmanufaktur Augarten, rivisita una porcellana di Doccia ed è presentata al pubblico per la prima volta.
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Vademecum
I PECCATI – JOHAN CRETEN
Proroga fino al 23 maggio 2021
Académie de France à Rome — Villa Médicis
Viale Trinità dei Monti, 1 – Roma
Infoline: +39 06 67611
Visite guidate tutti i pomeriggi esclusi il martedi, il sabato e la domenica.
Prenotazione online consigliata.
Per maggiori informazioni sulle fasce orarie di visita e sulle regole in materia sanitaria: villamedici.it