AGRIGENTO – Agrigento celebra il suo titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 con una mostra che racconta l’Italia attraverso l’arte del Novecento. I Tesori d’Italia – Il ‘900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana è il titolo dell’esposizione ospitata nella storica Villa Aurea, nel cuore della Valle dei Templi, a partire dal 19 gennaio 2025 e rappresenta la seconda sessione delle tre previste nel progetto.
Curata da Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, la rassegna nasce dalla collaborazione tra il Parco Valle dei Templi di Agrigento e il Consorzio Progetto Museo, con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura e della Regione Siciliana. Attraverso 25 opere selezionate, tra dipinti e una scultura, la mostra propone un itinerario di quelle espressioni artistiche che hanno segnato il secolo scorso, mettendo in relazione le regioni italiane con le correnti e le personalità che ne hanno scandito le vicende culturali.
Un viaggio nell’arte figurativa del XX secolo
Come sottolineano i curatori, la mostra è concepita come un percorso antologico delle grandi esperienze artistiche italiane del Novecento, con alcune incursioni nella fine dell’Ottocento, ma “senza alcuna pretesa di completezza, vista anche la scelta di rappresentare ogni regione d’Italia attraverso un singolo artista ritenuto identitario, attingendo ai ricchissimi depositi delle Fondazioni bancarie e culturali“. Capolavori di artisti come De Chirico, Fontana, Morandi, Burri e Vedova si confrontano con opere di figure meno note, ma comunque di grande rilevanza, come Angelo Barabino o Gino Marotta. Questa scelta riflette la volontà di coniugare visioni consolidate con scoperte che arricchiscono la comprensione di un periodo straordinariamente variegato.
Il Futurismo, rappresentato da Fortunato Depero e Ivo Pannaggi, è uno dei punti centrali del percorso. Questi artisti esprimono lo spirito innovativo delle avanguardie, “ridisegnando” l’immagine della modernità italiana, spesso in dialogo con altre forme d’arte, come il cinema espressionista di Fritz Lang. Accanto al Futurismo, le suggestioni della Metafisica di De Chirico e De Pisis aprono una riflessione sul rapporto tra tempo, spazio e identità.
L’arte come specchio del territorio
Un elemento distintivo della mostra è il legame tra le opere e i territori di provenienza degli artisti, un criterio che non si limita a una semplice relazione geografica. Come spiegano i curatori, ogni opera è stata scelta per la capacità di riflettere i valori culturali e sociali del suo contesto, creando un dialogo tra la storia locale e le grandi correnti artistiche internazionali.
Questa relazione emerge chiaramente nei lavori di Antonio Mancini, Francesco Michetti e Vincenzo Gemito, esponenti del Naturalismo e Verismo, o nei dipinti divisionisti di Giuseppe Pellizza da Volpedo e Boccioni. Allo stesso modo, le opere di Burri e Fontana testimoniano come l’arte italiana abbia saputo innovare, mantenendo un dialogo continuo con il panorama internazionale.
Tra gesto, materia e astrazione
Un altro asse portante della mostra è rappresentato dall’arte informale e dal suo sviluppo verso lo Spazialismo. Burri e Vedova offrono due visioni complementari: il primo attraverso la trasformazione dei materiali poveri, il secondo con una gestualità esuberante che esplora i limiti della tela. Fontana, invece, con i suoi celebri “tagli”, introduce una dimensione cosmica, dove la superficie diventa spazio di attesa e contemplazione.
Chiude il percorso una sezione dedicata a figure come Carla Accardi, straordinaria innovatrice dell’Astrattismo italiano. La sua opera, recentemente rivalutata dalla critica, rappresenta un ponte verso le sperimentazioni più recenti, anticipando l’Arte Povera e altre tendenze contemporanee.
Ogni opera, scrivono i curatori, è “portatrice di valore, cultura e pensiero“, e il percorso espositivo è un invito a esplorare non solo l’estetica dei capolavori, ma anche le loro implicazioni storiche e culturali. In questo senso, la mostra è un tributo alla complessità e alla ricchezza del nostro patrimonio, che trova ad Agrigento un palcoscenico del tutto unico.
Vademecum
I Tesori d’Italia – Il ‘900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana
Parco Valle dei Templi Agrigento
19 gennaio – 2 giugno 2025
Tutti i giorni ore 08:30 – 20:00 (ultimo ingresso alle ore 19:00)
Intero 17 euro e ridotto 10 euro
Il biglietto è comprensivo di visita alla mostra e alla Valle dei Templi
Villa Aurea – Strada Provinciale 4, 12 – 92100 Agrigento
Telefono: 0922-621611; 0922-1839996 (ore 9:00 – 17:00)
E-mail: prenotazioni@coopculture.it