MILANO – Con oltre 130 opere, alcune delle quali mai viste prima in Italia, provenienti da importanti istituzioni e musei russi, come la Galleria Tret’jakov, il Museo Pushkin di Mosca e l’Ermitage di San Pietroburgo, il Museo di Tbilisi in Georgia, il Mudec-Museo delle Culture di Milano rende omaggio a Vasilij Kandinskij. L’esposizione, curata da Silvia Burini, che insegna Storia dell’arte russa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Ada Masoero, critico d’arte e giornalista, cade nell’anno del centenario della Rivoluzione russa e a ridosso delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista.
La rassegna, che apre i battenti il 15 marzo, è una sorta di progetto “site-specific” legato alla vocazione del Mudec, fondato sul rapporto tra arte e antropologia e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Aspetti questi ampiamente sperimentati da Kandinskij, il quale ha sempre mostrato interesse per un approccio scientifico alla realtà e per le esplorazioni. La mostra, duddivisa in quattro sezioni, si rivela come una sorta di viaggio attraverso la formazione dell’immaginario visivo dell’artista, profondamente radicato nella tradizione russa, (la mostra ospita anche quattro icone, 15 stampe popolari e una sessantina di oggetti d’arte decorativa) e il suo percorso verso l’astrazione, dall’ultimo Ottocento fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in madrepatria. Il viaggio è dunque la cifra riassuntiva dell’esistenza stessa dell’artista e in questa occasione diventa anche la cifra del percorso espositivo: un pellegrinaggio attraverso la Russia, le sue immagini, le sue atmosfere, un itinerario verso l’astrazione. Tutto è riassumibile in un viaggio nelle “vibrazioni dell’anima” di Kandinskij, una marcia ascetica dal materialismo allo spiritualismo, dal greve impaccio della realtà materiale all’astratta libertà della visione pura.
La mostra propone anche degli strumenti di interazione multimediale con le opere di Kandinskij, che consentono al visitatore un’esperienza “immersiva” nel mondo dell’artista russo. Si tratta di un apparato di Information and Communication Technologies, multimediale e interattivo, progettato e curato da Giuseppe Barbieri, professore di Storia dell’arte moderna all’Università Ca’ Foscari Venezia, e dagli artisti visivi di camerAnebbia. L’obiettivo – spiega Giuseppe Barbieri – è quello di «inserire lo spettatore nell’universo visivo che costituisce il background del pittore russo, coinvolgendolo nella dimensione reale e metaforica del viaggio». Questo percorso multimediale si conclude con la sezione dedicata alla “musica dell’astrazione”. In una “stanza sonora” interattiva, pur di ridotte dimensioni, i visitatori possono grazie all’ascolto di brevi frammenti musicali schönberghiani – selezionati da un’esperta musicologa come Giada Viviani – rivivere e condividere, con i movimenti del loro corpo, una profonda esperienza emozionale e multimediale tra musica e pittura, simile a quella che tanto fortemente ha colpito, in stagioni e momenti diversi, l’attenzione dell’artista russo.
La mostra, che sarà visibile fino al 9 luglio 2017, è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore.
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Vademecum
Dal 15 Marzo 2017 al 09 Luglio 2017
Milano, MUDEC Museo delle Culture
Biglietto: Intero 12 € | Ridotto 10 € | Ridotto speciale 8 € | Groups 10 € | Scuole 6 € | Pre-scuola (bambini da 3 a 6 anni) 3 €
Info: +39 02 54917
info@mudec.it
www.mudec.it