ROMA – Viene inaugurata, giovedì 13 dicembre, presso l’edificio Marco Polo dell’Università “Sapienza” di Roma, la ricostruzione in scala del grande Archivio di Ebla, la mitica città siriana riportata alla luce grazie agli scavi della missione archeologica della Sapienza diretta dal professor Paolo Matthiae.
Il Grande Archivio conteneva circa 17 mila numeri di inventario, tra tavolette intere e frammenti maggiori e minori. Le tavolette cuneiformi conservano la rendicontazione economica e amministrativa dello stato di Ebla, testi relativi alle relazioni internazionali della città, testi rituali della regalità e testi scolastici. Tra i documenti più rilevanti vi sono trattati internazionali con altre città, brani del Rituale della regalità che ha alcuni punti di contatto con la Festa Sed dei Faraoni egiziani, testi scolastici, testimonianza dei più antichi dizionari della Storia, con la traduzione di termini sumerici nella lingua locale di Ebla. L’Archivio è ora perduto, soprattutto per mancanza di manutenzione della sua struttura in crudo, che si è degradata nel tempo fino alla sparizione.
La ricostruzione del Grande Archivio è stata realizzata da Arte Idea srl in occasione della mostra “Rinascere dalle Distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”, che si è tenuta al Colosseo dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016, grazie al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Nella giornata di giovedì, dopo i saluti del rettore Eugenio Gaudio e del preside della Facoltà di Lettere e filosofia Stefano Asperti, interverranno: Paolo Matthiae, docente emerito, archeologo, scopritore e direttore della spedizione italiana ad Ebla della “Sapienza”, Lorenzo Nigro del Dipartimento Istituto italiano di studi orientali e Francesco Rutelli, presidente dell’Associazione Incontro di Civiltà che ha donato la ricostruzione del Grande Archivio all’Università.