MANTOVA – Apre il 22 aprile, a Palazzo Ducale di Mantova, “Un pittore di gran maestria. Il Grechetto torna a Mantova”, la mostra-dossier dedicata alla grande tela dell’artista di recente acquisto: Allegoria della casata Gonzaga-Nevers.
L’evento espositivo
La mostra intende far luce sul monumentale dipinto (217.5 x 304.5 cm), capolavoro di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, maestro del Barocco italiano, che lavorò per i Gonzaga-Nevers dal 1658.
Durante la reggenza di Carlo II Gonzaga-Nevers fu attuato un tentativo di restituire almeno in parte lo splendore della casata utilizzando l’arte.
A tal scopo furono chiamati diversi artisti a corte e il più importante tra questi fu proprio il Grechetto che, su committenza della moglie di Carlo II Isabella Clara d’Austria, realizzò lo straordinario dipinto in oggetto.
L’opera rimase a Mantova fino a che Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers, l’ultimo duca della casata e il figlio di Carlo II e Isabella Clara, fu dichiarato “fellone” e dovette riparare a Venezia e Padova.
Da lì si disperse il patrimonio ricostituito dai signori della Mantova barocca, nel 1711 infatti la grande tela fu ammirata dall’ambasciatore inglese a Venezia, il quale ne suggerì l’acquisto.
L’opera e il suo ritorno in Italia
Il dipinto giunse in Inghilterra e rimase nella collezione Methuen, fino al 1920, quando rientrò in Italia. Tornò nel nostro Paese, ma lo Stato allora non riuscì ad acquistarlo e quindi rimase in collezione privata fino a pochissimi mesi fa, quando Palazzo Ducale è riuscito ad assicurarsi l’opera, grazie alla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.
“Della ricca produzione di opere che Grechetto realizzò per i signori di Mantova – spiega il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – nulla rimaneva in città; il ritorno della grande ‘Allegoria della casata Gonzaga-Nevers’ assume quindi un particolare valore simbolico, oltre a essere una delle acquisizioni più significative di sempre del Museo. L’impegno della Direzione Generale Musei perché l’operazione trovasse buon esito è la dimostrazione della centralità di Mantova nel sistema museale nazionale. Il Grechetto era un’artista tra i più stimati in Italia, anche se doveva avere un carattere particolare: era praticamente un pazzo furioso, alla pari del fratello Salvatore chiamato a Mantova il «pittore pazzo»”.
La tela celebra la casata Gonzaghesca attraverso la presentazione delle età dell’uomo. Si tratta di un’opera che come poche altre può illustrare la magnificenza del barocco e l’arte di un artista, il Grechetto, che nel Seicento lavorò nella natia Genova, a Roma, Venezia e in numerose altre città.
L’artista si trasferì a Mantova tra il 1661 e il 1664, data della sua scomparsa. Oggi un memoriale in stucco nel duomo cittadino ne ricorda la sepoltura.
A corredo del percorso espositivo saranno presentati alcuni ritratti gonzagheschi: quelli di Isabella Clara d’Austria, committente dell’opera, di suo marito Carlo II e del figlio Ferdinando Carlo, che sarà l’ultimo duca della casata a governare su Mantova. Queste opere sono in prestito dalla Fondazione di Palazzo D’Arco e da un’importante collezione storica.
L’illuminazione della opere in mostra è stata curata dal light designer Francesco Murano, tra i più noti progettisti di luci per le esposizioni d’arte in Italia.
Vademecum
La mostra sarà accompagnata da un servizio di visite guidate su prenotazione con partenza a orario fisso tutti i venerdì pomeriggio alle ore 14.30 e 16.30 e sabato alle ore 9.30, 11.30, 14.30, 16,30 a partire dal 28 aprile.
Il percorso guidato, a cura del personale di accoglienza di Palazzo Ducale, approfondisce l’epoca di Carlo II Gonzaga-Nevers e in particolare la sua committenza artistica, concludendosi con una visita alla mostra dossier davanti al dipinto del Grechetto.
Per partecipare al percorso occorre prenotarsi via telefono allo 0376 352100, numero attivo dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 13.
La mostra sarà infine corredata da una serie di conferenze dedicate al Barocco a Mantova.