PIACENZA – Il dipinto “Ritratto di signora” di Gustav Klimt torna, dopo 23 anni dal furto, nella sua sede originaria, la galleria Ricci Oddi di Piacenza. L’opera, acquistata dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi nel 1925 ed esposta da sempre nella galleria piacentina, è stata cercata a lungo in tutto il mondo prima di essere ritrovata in una borsa nel giardino della galleria nel dicembre 2019. Una vicenda piuttosto misteriosa e intricata che è tuttora indagine della Procura della Repubblica.
Ad annunciare, in streaming, la ricollocazione dell’opera è stato Massimo Ferrari, presidente della Galleria.
Autenticata a gennaio 2020, l’opera è stata esposta nella sala d’onore, protetta da una speciale teca illuminata dalle luci di Davide Groppi. Il dipinto sarà al centro del “Progetto Klimt”, con il supporto della Fondazione Klimt. Elena Pontiggia, curatrice del Progetto, ha spiegato le tante iniziative che fino alla primavera del 2022 celebraranno il ritorno a casa del dipinto e faranno conoscere meglio la Galleria Ricci Oddi. In programma tre mostre dedicate a Klimt e a grandi maestri italiani suoi contemporanei.
Il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, in un messaggio inviato al direttore della Galleria, ha affermato: “Quest’opera viene finalmente restituita alla sua comunità e all’Italia intera dopo ventitré anni. Ciò avviene purtroppo in un momento in cui le misure adottate per il contenimento della pandemia non permettono l’apertura dei luoghi della cultura – ha sottolineato Franceschini – ma ciò è tanto più simbolico in quanto il dipinto, a lungo sottratto dallo sguardo del pubblico, ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura”. “In tutta Italia sono tante le attività nei musei, interessati da lavori di ristrutturazione, restauri, arricchimento delle collezioni e ripensamento degli allestimenti in vista della prossima riapertura. Quando le cittadine e i cittadini di Piacenza potranno tornare a visitare la Galleria, la ritroveranno arricchita dalla ricomparsa di un’opera straordinaria: il segno di una rinascita che avrà qui, come in molti altri musei, anche un aspetto fisico e concreto, la piena riappropriazione di un capolavoro” – ha concluso il ministro.