ROMA – Dopo le esposizioni al MACRO di Roma, Casa Cava di Matera e la Pinacoteca Provinciale di Potenza, Maria Luisa D’Eboli porta il suo innovativo progetto, The Shape of Sound, al Museo Tuscolano Aldobrandini. Questo spazio diventa la cornice ideale per una ricerca artistica che esplora la natura trascendente del suono e del colore, attraverso una pittura che sperimenta un linguaggio sinestetico e inclusivo.
Suono e pittura si incontrano nelle tele di Maria Luisa D’Eboli
Le otto grandi tele monocromatiche in esposizione, caratterizzate da una plasticità dinamica, rappresentano il ritratto visivo del suono prodotto da strumenti musicali diversi. Le opere sono il frutto di un inedito processo creativo: la D’Eboli si immerge nelle onde sonore propagate dalle esecuzioni di otto musicisti di fama internazionale (Mathilde Lebert, Teodor Coman, Patrick Messina, Adriana Ferreira, Lorenza Borrani, Filippo Lattanzi, Ricardo Serrano, Floraleda Sacchi), percependone la vibrazione, interiorizzandone l’energia e trasformandola in materia pittorica.
Attraverso la manipolazione sapiente dell’acrilico, la pittrice traduce l’esperienza sonora in un dialogo visivo capace di riaccendersi nello sguardo dello spettatore. Le tele stesse, come spartiti visivi, restituiscono una melodia senza fine, pervadendo lo spazio espositivo con un’energia quasi magica.
Un dialogo spazio-temporale tra arte e archeologia
L’installazione si sviluppa in un contesto unico, dove le opere pittoriche dialogano con i resti archeologici dell’età imperiale, sospesi su teche trasparenti. Questo intreccio crea un tessuto spazio-temporale armonioso, capace di coniugare passato e presente, evidenziando il potere trasformativo dell’arte nel costruire un continuum tra epoche e linguaggi diversi.
Oltre l’arte: una filosofia di vita
Il virtuosismo artistico di Maria Luisa D’Eboli non si limita a un esperimento di Living Art, ma si spinge oltre, proponendosi come una vera e propria filosofia di vita, un’Art of Living. L’artista esplora la dimensione creativa insita in ogni essere umano, invitando il pubblico a entrare in sintonia con lo spirito armonioso dell’universo.
L’evento inaugurale
In occasione dell’apertura della mostra, il pubblico sarà accolto da un evento suggestivo: l’artista darà vita a una performance dal vivo, dipingendo il ritratto del suono generato dalla pianista Gaia Vazzoler. Musicologa e ideatrice di format originali, Vazzoler arricchirà l’esperienza sensoriale, fondendo la magia della musica con la potenza visiva delle opere, in un momento unico che celebra la profonda connessione tra le arti.
L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Lazio, dal Comune di Frascati e dal Musa, sarà inaugurata il 28 dicembre 2024 alle 17.30 per poi essere esposta fino al 5 gennaio 2025.