NAPOLI – Il museo Madre di Napoli ha presentato il programma delle iniziative previste per il 2022. Presenti alla conferenza stampa il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce e la Direttrice artistica del Madre Kathryn Weir. Presenti anche per il CdA della Fondazione Donnaregina Achille Bonito Oliva, e per il Comitato Scientifico Angela Vettese.
“Il Madre sta riprendendo una sua ispirazione classica, in grado di tenere insieme passato, attualità e futuro” – ha affermato Vincenzo De Luca. – “L’arte contemporanea oggi ritrova la sua vitalità con un respiro internazionale, e con i suoi elementi di rottura e di creazione di linguaggi può inserirsi in un grande filone di trasformazione. Abbiamo l’intenzione di dare più spazio al Madre, immaginando l’apertura di altre sedi nella regione, per valorizzare tanti artisti del territorio, e l’acquisizione di un altro immobile”- ha aggiunto De Luca.
A tre mesi dalla scomparsa, la Fondazione Donnaregina – museo Madre ha voluto ricordare Marisa Albanese, esponendo simbolicamente tre delle sue “Combattenti”, che fino al 14 febbraio 2022 accoglieranno i visitatori.
Tre le mostre principali previste nei prossimi mesi: Rethinking Nature (17.12.2021 – 02.05.2022), che indaga sui temi dell’ecologia politica in modo trasversale e multidisciplinare; una retrospettiva su Lawrence Carroll (25.03 – 05.09.2022), la prima in Europa dopo la sua scomparsa nel 2019; la collettiva Bellezza e Terrore: luoghi di colonialismi e fascismi (20.05 – 05.09.2022), che presenta nuove ricerche artistiche a partire da Napoli negli anni ’40; Ferdinandea, la personale di Clément Cogitore (17.06 – 05.09.2022), che prende l’avvio dalla storia dell’isola Ferdinandea per narrazioni e speculazioni geopolitiche.
Sono inoltre previste: nella primavera 2022 un’esposizione dell’ultima produzione di disegni di Armando De Stefano; nell’autunno 2022 una mostra realizzata in collaborazione con il MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona) dedicata al lavoro dell’artista catalana Fina Miralles – in dialogo con esponenti della scena italiana impegnate nello stesso ambito concettuale di ricerca.
Ci sarà poi una retrospettiva dedicata alla figura di Jimmie Durham, recentemente scomparso, profondamente legato a Napoli e al mondo dell’arte contemporanea partenopea, insieme alla Fondazione Morra Greco, partecipata regionale.
Con la prospettiva di implementare le attività del museo si è costituita, grazie all’impegno di un gruppo di personalità della società civile napoletana, l’associazione culturale “Amici del Madre”, presieduta da Renato Magaldi. L’associazione, senza scopo di lucro, inizierà ad operare nel 2022, con la finalità di sostenere le iniziative del Madre (mostre, convegni, iniziative a favore di artisti, acquisizione di opere.
Il museo assicurerà alla collezione nuove opere provenienti dalle mostre Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud e Rethinking Nature. Così come entrerà nella collezione permanente del Madre l’opera vincitrice della call per giovani artisti dedicata a Enrico Caruso, organizzata dalla Fondazione Donnaregina nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Regione Campania per il centenario della morte del tenore. Il progetto selezionato dalla commissione è quello di Diego Cibelli, dal titolo Out of chaos comes a dancing star, che prevede il coinvolgimento di giovani musicisti e la produzione di un disco inedito.
Tra le prossime iniziative, in occasione della Giornata del Contemporaneo 2021, organizzata da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, Marinella Senatore sarà protagonista di un incontro, che si terrà mercoledì 8 dicembre, e che anticiperà la proiezione, sabato 11 dicembre, della sua opera Nui Simu (2010).
Infine, spazio alla sperimentazione con il progetto “LET – Laboratorio di Esplorazioni Transdisciplinari”, coordinato da Gennaro Carillo e Olga Scotto di Vettimo insieme a Mario Francesco Simeone, Alessandra Troncone e Brunella Velardi. Si tratta di un contenitore di idee e pratiche finalizzato a intercettare esigenze e potenzialità del museo, declinate attraverso sei macroaree racchiuse nell’acronimo HEARTS: Heritage, Esperienza, Archivio, Relazione, Territorio, Smart.
“Abbiamo presentato un programma ricco – ha spiegato Angela Tecce – che è stato elaborato con il prezioso supporto del cda e del Comitato scientifico dalla vocazione fortemente internazionale. Le attività si inseriscono nel quadro degli sforzi fatti dalla Regione Campania non solo sul piano turistico, ma soprattutto conducendo un lavoro di osmosi dentro e fuori il territorio, convinti che questo possa portare benefici ai nostri pubblici”. “L’arte – ha sottolineato – dialoga con il pubblico e getta dei semi, getta la possibilità di vedere il mondo in un modo diverso. Qualsiasi mostra è un seme gettato nella società che ci circonda, nei pubblici diversi perché non c’è più un pubblico a cui l’arte contemporanea si rivolge, bensì ognuno può trarne degli spunti soprattutto per immaginare un futuro diverso”.