TORINO – Il Museo Nazionale del Cinema di Torino aprirà il prossimo 2 luglio la Video Game Zone, una delle prime aree permanenti in Italia e al mondo dedicate interamente ai videogiochi all’interno di un’istituzione museale. Situata in una cappella dell’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, Video Game Zone è il frutto di un progetto ambizioso curato da Domenico De Gaetano, direttore del Museo, e Fabio Viola, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino.
Un dialogo tra cinema e videogiochi
“Il Museo Nazionale del Cinema si apre a nuovi linguaggi per coinvolgere un pubblico sempre più ampio. – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo – In un’epoca di rapide trasformazioni, il nostro compito è intercettare i mutamenti e metterli a disposizione dei visitatori”.
Video Game Zone esplora il legame sempre più stretto tra cinema e videogiochi, due forme d’arte che si influenzano e si intersecano a vicenda. “Se il cinema ha plasmato l’immaginario collettivo, i videogiochi lo hanno ampliato, offrendo storie da vivere e influenzare direttamente. – spiega Fabio Viola, co-curatore dell’allestimento – L’obiettivo è sottolineare il dialogo tra questi due medium che hanno segnato il XX e XXI secolo“.

Un percorso di ricerca e valorizzazione
L’area ospita un allestimento multimediale che ripercorre la storia dei videogiochi, dalle origini ai giorni nostri. “Questo è solo l’inizio di un percorso di acquisizione di opere, studio e ricerca che porterà alla realizzazione di una mostra permanente nei prossimi anni” – dichiara Domenico De Gaetano.
L’Università degli Studi di Torino è partner del progetto, a conferma del suo impegno nella ricerca e nella didattica sui temi legati alla gaming culture. “L’apertura al videogioco del Museo Nazionale del Cinema è un segnale positivo di grande importanza. – commenta Riccardo Fassone, game designer e Professore associato dell’Università degli Studi di Torino. – Un mezzo di comunicazione che trova finalmente un luogo di esposizione e analisi in un contesto autorevole e prestigioso“.