ROMA – E’ partito questa mattina da Siracusa il “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio per approdare all’Istituto centrale di restauro di Roma, per essere sottoposto ad alcune analisi. La tela, conservata nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, in piazza Duomo, nel centro storico di Ortigia, dopo la tappa romana verrà esposta, dal prossimo 15 ottobre, al Mart di Rovereto in occasione di una mostra sul Caravaggio organizzata dal presidente del Museo, Vittorio Sgarbi.
Un prestito questo che ha destato non poche polemiche, tanto da far nascere un “Fronte del No” a cui hanno aderito 350 intellettuali, che hanno sottoscritto una petizione, associazioni, lo stesso sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e l’Arcidiocesi di Siracusa, custode del quadro.
Il Fec, Fondo edifici di culto del Ministero dell’interno, proprietario dell’opera ha invece dato il suo via libera insieme alla Regione.
Dal canto suo Vittorio Sgarbi ha assicurato che l’opera di Caravaggio tornerà nella sede originaria “in perfette condizioni”. “Purtroppo, invece – ha detto Sgarbi – resta in Sicilia una crosta infame venduta al comune di Troina, ed esposta, con l’inganno, come ‘opera di Tiziano’. Un Tiziano, si pensi un po’, venduto a cinquantamila euro! Nessuno, in realtà, lo comprerebbe a più di cinquemila. E anche meno, trattandosi di una crosta rifilata alla ingenua amministrazione di Troina. Invito la Regione – conclude Sgarbi – a nominare una commissione d’inchiesta e annuncio una richiesta di accesso agli atti, sfidando i responsabili a chiedere una perizia agli esperti riconosciuti di Tiziano. Sono stati spesi più di 50 mila euro; il minimo che si potrà rilevare è il danno erariale”.