PARIGI – Il Tribunale di Parigi ha respinto la richiesta dello scultore francese Daniel Druet di essere riconosciuto come creatore di nove figure di cera che gli erano state commissionate dall’artista concettuale italiano Maurizio Cattelan, tra cui il modello in cera che raffigura Papa Giovanni Paolo II a terra, disteso su un tappeto rosso, colpito da un meteorite, dal titolo “Nona Ora“.
La magistratura francese ritiene, infatti, che “L’opera è di chi ha l’idea, non di chi la realizza”. Questa la motivazione con cui l’azione legale dell’ottantenne Druet decade. Il Tribunale francese che si occupa del diritto d’autore ha stabilito che la richiesta di Druet è “inammissibile” in quanto non ha mai citato direttamente Cattelan, ma solo la galleria dell’artista italiano, ovvero la Galerie Emmanuel Perrotin e il museo Monnaie de Paris, che ha esposto le opere di Cattelan dal 2016 al 2017.
I giudici hanno affermato che l’installazione e la scenografia dei modelli di cera in questione “provengono unicamente da Cattelan, non essendo Daniel Druet nella posizione di prendere la minima parte nelle scelte relative all’ambientazione scenica delle suddette effigi” né “al contenuto del possibile messaggio da trasmettere attraverso questa messa in scena”. Questo significa che Druet non può essere considerato l’unico autore delle opere d’arte completate, che includono necessariamente la loro installazione concettuale da parte di Cattelan.
Druet è stato quindi condannato a pagare 10.000 euro alla Galerie Emmanuel Perrotin e alla Monnaie de Paris.
“È con immensa soddisfazione che apprendo di questa decisione, che sancisce il lavoro di Maurizio Cattelan come artista concettuale e respinge sotto ogni aspetto le argomentazioni inammissibili e infondate di Daniel Druet. – Afferma Emmanuel Perrotin in una nota – Sono lieto che questa decisione ponga fine a questa controversia che ha minacciato un gran numero di artisti contemporanei”.
La Galerie Perrotin ha inoltre dichiarato che “questa decisione costituisce una giurisprudenza innovativa, poiché per la prima volta i magistrati sanciscono l’arte concettuale in una sentenza storica”. “Al di là di questa decisione giudiziaria, l’arte concettuale è ora protetta dallo stato di diritto” – hanno sottolineato gli avvocati della galleria, Pierre-Yves Gautier e Pierre-Olivier Sur.