ROMA – È stato inaugurato oggi il Museo della Zecca di Roma in via Salaria 712. Torna quindi visibile al pubblico un patrimonio numismatico, e non solo, di grande valore “nonché un pezzo significativo della storia d’Italia” ha sottolineato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, presente alla visita privata, insieme al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Aielli.
Il percorso espositivo, curato dalla professoressa Silvana Balbi de Caro e dell’architetto Giovanni Burian, raccoglie oltre 20.000 opere tra monete, medaglie, punzoni, modelli in cera e macchine industriali d’epoca.Duecento anni di storia e del costume raccontati dalla Lira e dalla ricca raccolta di modelli in cera di Benedetto Pistrucci, l’incisore romano autore del modello della sterlina d’oro con S.Giorgio e il drago, tutt’oggi coniata dalla Zecca reale britannica. Un tesoro, questo, rimasto accatastato e abbandonato per lungo tempo in scatoloni riempitisi di polvere e che ora si va ad aggiunge alla collezione che solo in parte era esposta nella precedente sede del Museo, in via XX Settembre, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“Un museo bellissimo e un patrimonio unico” ha detto ancora Franceschini che ha sottolineato come nell’edificio siano conservate monete e macchine che mostrano come l’Italia sia sempre stata all’avanguardia; “il museo – ha aggiunto il ministro – ha un grande valore dal punto di vista didattico ed è ”perfetto” per le visite delle scuole”. “Le macchine che hanno prodotto le monete erano davvero all’avanguardia e sono stati conservati entrambi molto bene”, ha detto ancora Franceschini. “L’Italia continua a vincere premi internazionali per la qualità delle proprie monete e dentro ogni singola moneta c’è tutta la storia, l’arte, la cultura e la bellezza italiana”.
Molto soddisfatto anche Aielli, il quale ha voluto mettere in evidenza come solo un anno fa questo spazio fosse parte di una eredità polverosa con casse piene di materiale prezioso e macchinari industriali d’epoca accatastati. “Un patrimonio abbandonato per un malinteso senso del risparmio – ha detto l’amministratore delegato della Zecca -, per una mancanza di sensibilità nella cura della memoria o, peggio, per una semplice disattenzione. Oggi il Museo della Zecca di Roma è uno spazio reale e aperto al pubblico”.