BAGDAD – Si è concluso a Baghdad il secondo corso organizzato dai Carabinieri dei beni culturali (Tpc) per aiutare la polizia irachena a difendere il patrimonio d’arte dalle razzie e dal traffico di reperti, da anni tra le principali fonti di finanziamento dell’Isis.
Il personale che ha tenuto il corso fa anche parte della Task Force ‘Unite4Heritage’, i ‘Caschi Blu della Cultura’, recentemente istituita per intervenire, insieme al personale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in aree di crisi o in situazioni di calamità nel quadro della coalizione internazionale promossa dall’Unesco.
Ai partecipanti sono stati illustrati gli strumenti più efficaci per il contrasto al traffico illecito di reperti archeologici, tra cui la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. Inoltre sono stati approfonditi argomenti relativi all’intervento di reparti di polizia specializzati per la protezione e messa in sicurezza dei beni culturali in situazioni di estrema difficoltà.
Durante il corso è stato evidenziato anche come, dopo il petrolio, a riempire le casse del Califfato islamico contribuisca in maniera sempre più consistente il traffico dei beni culturali dall’IRAQ e dalla Siria, che garantisce ricavi importanti in un territorio sul quale sono presenti migliaia di siti archeologici. A tracciare la mappa delle principali attività che finanziano l’Isis è un approfondimento pubblicato su “Gnosis”, la “rivista italiana di Intelligence”. Quello dei beni culturali è un giro d’affari in costante crescita: “dal 2012 a oggi il contrabbando di opere d’arte provenienti dal Medio Oriente ha avuto un’impennata dell’86%, da 51 a 95 milioni di dollari”. Statue, vasi canopi, sacrari, busti romani, fregi ornamentali: è un commercio clandestino che trova acquirenti “in aste, gallerie, musei e abitazioni private di tutta Europa, ma anche nei Paesi del Golfo, dove i ricchi sono disposti a pagare ingenti somme per accaparrarsi un pezzo di storia”.
Alla cerimonia di fine corso hanno preso ieri l’Ambasciatore italiano in Iraq Marco Carnelos, il Gen. D. Hatim Abdulkareem, Direttore delTraining Department del locale Ministero dell’Interno e il Comandante della Task Force Carabinieri, Col. Nicola Mangialavori.