SALERNO – Il virtual heritage lab dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) apre ai servizi per musei e siti archeologici così come alle scenografie di musical e ambienti per videogames.
Durante la XIX Borsa Mediterranea del turismo archeologico, a Paestum presso l’area espositiva del parco, una mostra di 4 giorni, dal 27 al 30 ottobre presenta 10 progetti interattivi e filmici d’eccellenza sul patrimonio italiano, spagnolo, greco e turco. Negli stessi giorni sono previsti una serie di brevi incontri con gli autori (Sala cinema di ArcheoVirtual). Inoltre il 29 ottobre dalle 10.00 alle 12.30 un workshop approfondisce il tema ‘Archeologia virtuale ed entertainment’ su cui si confrontano per la prima volta ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo, delle istituzioni culturali, della ricerca, senza dimenticare il settore dell’industria, rappresentato da Edmondo Orlotti manager Hpe, e dell’impresa italiana, in una discussione globale sulla valorizzazione del patrimonio. Si parlerà anche di ‘Reveal – Realising education through virtual environments and augmented locations’, progetto europeo H2020 che ha come partner esterno la Sony e che svolgerà il ruolo di pioniere nell’utilizzo delle piattaforme, come quelle della playstation vr, per sviluppare progetti basati sulla narrazione e sulle ambientazioni tridimensionali foto-realistiche, anche con lo scopo di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale europeo.
L’Itabc-Cnr infine partecipa alla realizzazione di ‘Divo Nerone – Opera Rock’, musical sulla vita dell’imperatore. Lo spettacolo verrà portato in scena sul Palatino a partire dal 1 giugno 2017. Anche di questo progetto si parla ad ArcheoVitual, presso la Borsa mediterranea.
“L’Itabc è stato chiamato ad affrontare una nuova sfida, quella di supportare uno spettacolo dal vivo con la ricostruzione virtuale dei luoghi dove visse Nerone, per aiutare il pubblico a immergersi negli ambienti di quell’epoca”, spiega Sofia Pescarin. “Collaboriamo con la Produzione (Artisti associati) e con la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma allo studio e alla ricostruzione della Domus Aurea, sviluppando immagini digitali per lo spettacolo e applicazioni interattive per comprendere quale fosse la struttura dell’area della Vigna Barberini sul Palatino, dove si svolgerà lo spettacolo”.
‘Divo Nerone’ dimostra come ricercatori e artisti possono unirsi per creare un ponte tra scienza e spettacolo con il fine di raggiungere il pubblico internazionale e un nuovo mercato nell’industria dell’intrattenimento e del turismo culturale. “Nuovi domini, come l’entertainment, cercano contenuti archeologici ricostruiti in 3D per dare valore aggiunto alle proprie produzioni’, aggiunge Augusto Palombini dell’Itabc- Cnr.