FIRENZE – Sono state acquistate dall’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze tre capolavori di scultura medievale di Arnolfo di Cambio e di Tino da Camaino. Le tre acquisizioni entreranno ora a far parte della collezione permanente del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, inaugurato solo due mesi fa. Si tratta di elementi scultorei molto importanti che risalgono addirittura alla fase di costruzione della Cattedrale, avviata nel 1296 dall’architetto e scultore Arnolfo di Cambio.
Dopo una attenta valutazione le opere sono state acquistate durante l’ultima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze dalla Galleria Mehringer Benappi, che in quell’occasione ha donato all’Opera di Santa Maria del Fiore una scultura inedita: una testa in gesso dell’artista Urbano Lucchesi del 1883. L’opera è uno studio preparatorio per la statua del San Giuda Apostolo realizzata per la facciata ottocentesca della Cattedrale di Firenze.
Per quanto riguarda invece le altre due sculture acquistate dall’Opera si tratta di due angeli reggidrappo del maestro senese Tino di Camaino, provenienti dalla tomba del Vescovo Antonio d’Orso, realizzata intorno al 1321, per la controfacciata del Duomo di Firenze. I due angeli, inginocchiati, guardano adoranti verso l’alto con in mano i lembi di un drappo (ora perduto), che, steso sopra l’effigie seduto del Vescovo, alludeva alla “Elevatio animae” del prelato, ovvero l’innalzamento verso Dio della sua anima dopo morto.
La scultura in marmo di Arnolfo di Cambio rappresenta invece un Apostolo. L’opera verrà collocata sulla ricostruzione a grandezza naturale dell’antica facciata del Duomo di Firenze nel Museo dell’Opera del Duomo, nella posizione per la quale era stata originariamente realizzata.
Secondo quanto afferma il direttore del Museo, Timothy Verdon, la scultura che è alta 118 cm per 38,5 di larghezza, è tra “le massime espressioni del nuovo interesse umano mutuato dalla spiritualità francescana e sviluppato nella coeva pittura di Giotto”. Verrà reintegrata nel gruppo della Dormitio Virginis che si trovava nel timpano della porta meridionale della facciata del Duomo. “Quasi tutti gli altri elementi del gruppo della Dormitio Virginis esposto al Museo dell’Opera del Duomo sono copie”, spiega ancora il direttore, “essendo stati alienati gli originali in epoca indeterminata, e così il ritorno dell’Apostolo è particolarmente significativo”. L’originale della Vergine Dormiente si trova nel Bode Museum di Berlino.