VERBANIA – Dal 13 giugno il Museo del Paesaggio di Verbania ospita la mostra Carrà e Martini. Mito, visione e invenzione. L’opera grafica. L’esposizione presenta una novantina di opere, perlopiù di grafica, dei due due grandi artisti del Novecento italiano.
In particolare di Carlo Carrà sono esposte circa cinquanta opere, tra acqueforti e litografie a colori, che comprendono tutti i più importanti esiti dell’artista. Dai paesaggi dei primi anni venti, tracciati con un disegno essenziale e stupefatto (Case a Belgirate,1922), alla suggestiva Casa dell’amore (1922), fino alle visionarie immagini realizzate nel 1944 per un’edizione di Rimbaud, in cui Carrà, sullo sfondo della guerra mondiale, rappresenta angeli, demoni, creature mitologiche e figure realistiche, segni di morte ma anche di speranza (Angelo, 1944). Carrà, fin dagli inizi, reinterpreta con con acqueforti e litografie i suoi principali capolavori, dalla Simultaneità futurista alle Figlie di Loth, dal metafisico Ovale delle apparizioni al Poeta folle. L’incisione diventa così per l’artista un momento di verifica, ma anche uno struggente album dei ricordi.
Di Arturo Martini sono in mostra circa quaranta opere comprese tra il 1921 e il 1945 che coprono tutta la carriera dell’artista, a partire dal lavoro a matita su carta Il circo del 1921 circa, importate disegno del momento di “Valori plastici” quando Martini è molto prossimo a Carrà e in genere a una personale rivisitazione della congiuntura metafisica. Segue il ciclo di incisioni realizzate a Blevio nell’estate del 1935 su soggetti già trattati anche in scultura – come L’Attesa e Ratto delle Sabine – o già presenti in altre incisioni precedenti – come L’uragano. Caratteriste di queste incisioni è la trama fittissima delle linee che vanno quasi a oscurare la superficie. Sono del 1942 gli 11 disegni preparatori. – tutti in mostra – del Viaggio d’Europa per l’illustrazione dell’omonimo racconto di Massimo Bontempelli. Appartiene agli compresi tra il 1944 e il 1945 il gruppo di incisioni per l’illustrazione della traduzione italiana dell’Odissea a cura di Leone Traverso, poi non pubblicata.
Accanto a queste prove dell’artista sono esposte dieci sculture come La famiglia degli acrobati, Can can, Adamo ed Eva, Ulisse e il cane, Testa di ragazza, Busto di ragazza e tre tele: Sansone e Dalila, La siesta e Paesaggio verde per rafforzare il tema della differenza tra disegno e realizzazione finale delle opere, pezzi unici di grande valore storico e artistico.
La mostra, visitabile fino al 3 ottobre 2021, rappresenta un’occasione per ammirare il Museo del Paesaggio di Verbania, sito nello storico Palazzo Viani Dugnani, sottoposto a una importante ristrutturazione che ha reso disponibili nuove sale espositive, nuovi servizi per il pubblico e un ascensore che collega le due ali del palazzo consentendo al pubblico di effettuare la visita delle collezioni attraverso un percorso circolare e molto più agevole.
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Vademecum
Carrà e Martini. Mito, visione e invenzione. L’opera grafica
Museo del Paesaggio, Verbania
13 giugno – 3 ottobre 2021
www.museodelpaesaggio.it