ROMA – Sotto la curatela di Oriana Rizzuto, in collaborazione con Antonella Sciarra del collettivo femminile Alinea, che si occupa di eventi artistici, culturali e sociali, tra cui Strega OFF, Nimbus, Villaggio Aperto, quest’anno la Biennale MArtelive entra alla Casa Internazionale delle Donne di Roma.
Due le talentuose artiste coinvolte nel progetto: Chiara Anaclìo e Barbara Oizmud. Altre due artiste vengono direttamente dalle Scuderie MArteLive, finaliste e vincitrici del concorso nella sezione Street Art, valutate da un’attenta ed esperta giuria di qualità che le ha selezionate proprio per la realizzazione delle opere.
Le opere
Anaclìo tratterà il tema del diritto al gioco, stabilito anche dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, estendendolo metaforicamente anche alle donne adulte, quasi come un auspicio di libertà e leggerezza. Il progetto presenta due bozzetti, integrati uno nell’altro, in quanto verrà rappresentata con posterart la donna sull’altalena di Fragonard (schizzo 1) con un fondale paesaggistico astratto simile allo schizzo 2. L’opera di Giusy Guerriero, finalista e più volte vincitrice del concorso MArtelive, si concentrerà sul tema del diritto allo studio, all’istruzione, alla lettura, ed in particolare, facendo un cenno alle favole tradizionali, al diritto alla fantasia, ai sogni e alla creatività di tutte le bambine e bambini. L’opera di Anaclio sarà costituita dal dipinto murale di un paesaggio astratto e fantasioso sul quale verrà applicata (poster art) la donna sull’altalena di Fragonard, che risulterà immersa nel paesaggio dipinto.
L’opera di Barbara Oizmud rappresenta un abbraccio collettivo composto da tre figure principali – Minerva, Lilith e il Minotauro- e altre di supporto,di cui si riconoscono principalmente le braccia. Minerva portavoce del ragionamento, della resistenza, della guerra giusta è accanto a Lilith,da sempre simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile. Quest’ultima indossa una maschera a forma di Minotauro per due motivi: è importante nel processo di parità di genere anche la rielaborazione e la partecipazione del ruolo maschile; il Minotauro rappresentato prende spunto dalla visione romantica che lo racconta come esemplare di diversità, come il mostro che non compreso e quindi rifiutato dalla massa. I corpi delle 3 figure sono composti anche da palazzi (omaggio alla Casa delle Donne in quanto struttura accogliente), tutti gli elementi del disegno si sostengono vicendevolmente.