VENEZIA – Si chiama Affido Culturale il progetto condiviso dalla città metropolitana di Venezia, CSV e la Collezione Peggy Guggenheim, per contrastare la povertà educativa.
Il progetto, che prenderà il via il prossimo autunno, intende coinvolgere diverse, prestigiose realtà del territorio che operano nel mondo dell’arte e della cultura.
Trasferire il meccanismo dell’affido familiare all’esperienza culturale
Obiettivo del progetto è quello di trasferire il meccanismo dell’affido familiare all’esperienza culturale.
“La sfida che lanciamo a tutte le organizzazioni che promuovono la cultura, che siano cinema, teatri, musei, enti promotori di esperienze naturalistiche o storiche – spiega il direttore generale del Csv di Venezia Ketty Poles – è quella di coinvolgere in un progetto culturale, attraverso un patto educativo, bambini che finora sono stati esclusi da questo mondo”.
Mentre si lavora per costruire la rete di famiglie e intercettare i minori a rischio di povertà educativa, con altre organizzazioni culturali, enti del terzo settore e cittadini volontari, si sta lavorando per creare una comunità educante e promuovere alcuni percorsi tra musei, cinema, biblioteche, librerie e altri luoghi d’arte e cultura.
Collezione Peggy Guggenheim capofila del progetto
Si tratta di un progetto nell’ambito del quale la Collezione Peggy Guggenheim svolgerà il ruolo di partner culturale capofila e di facilitatore per la diffusione dello stesso presso altri enti del territorio e della città metropolitana.
Attraverso i propri programmi educativi, la Collezione intende costituire una risorsa accessibile a pubblici diversi e un luogo di crescita, d’incontro e di benessere per tutti. Il museo offre una programmazione culturale destinata al grande pubblico, eventi per bambini e famiglie, progetti didattici ideati per docenti e studenti, oltre a programmi di accessibilità e di inclusione sociale.
“In questo contesto – afferma la direttrice del museo Karole P. B. Vail – il progetto di Affido Culturale rientra pienamente nella missione del museo che riconosce nell’arte un bene primario e collettivo e, in quanto tale, accessibile a tutti quale strumento di crescita e di sviluppo personale”.
Affido Culturale, il progetto
Il progetto nasce nel 2020, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile.
Ideato da una rete di 25 partner guidati dal Pio Monte della Misericordia – disseminati inizialmente su quattro città: Napoli, Roma, Bari, Modena – Affido Culturale propone una nuova modalità di accesso all’offerta culturale per i più piccoli, basandola su una relazione solidale tra famiglie.
Attualmente è attivo in dieci città. Due i destinatari del patto: le “Famiglie risorsa”, non solo famiglie con bambini ma anche coppie o singoli individui, abituate a frequentare le attività culturali, e le “Famiglie destinatarie” raggiunte grazie al coinvolgimento dei bambini a rischio povertà educativa.
Il Centro di servizio si occuperà di abbinare le famiglie destinatarie del progetto, ovvero nuclei familiari che, per differenti cause si trovino in povertà educativa, con delle “famiglie risorsa”, nuclei familiari che già fruiscono di servizi culturali quali cinema, teatri, musei o biblioteche, affidando a queste ultime un bambino e possibilmente un membro adulto della sua famiglia, con l’impegno di partecipare insieme a una serie di attività culturali, che saranno poi successivamente monitorate.
“Il Csv – chiarisce Poles – lancerà a breve una ricerca di volontari che assumeranno il ruolo di Famiglie risorsa e con loro creerà una rete che coinvolgerà ETS, scuole, servizi sociali, parrocchie e aziende sanitarie con l’obiettivo di individuare, con continuità, le famiglie destinatarie. Nella collaborazione con le organizzazioni culturali si svilupperà poi l’offerta di attività alla quale parteciperanno le famiglie risorsa e i destinatari, con il supporto psicopedagogico di un collaboratore che individueremo e assegneremo a ciascuna di loro, per assisterle in tutto il percorso”.