NAPOLI – Dopo le polemiche dei giorni scorsi attorno alla mostra “Caravaggio a Napoli”, legate all’impossibilità di spostare dalla chiesa del Pio Monte della Misericordia l’opera del Merisi “Sette opere di misericordia”, sembra si sia giunti alla fine a una soluzione di compromesso.
Il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, in accordo con Il direttore del museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha pensato di risolvere la querelle sdoppiando la mostra, o meglio allargandola al Pio Monte. Inoltre ha spiegato il ministro “ci sarà anche la digitalizzazione dell’opera che verrà esposta a Capodimonte. “Useremo a Capodimonte le nuove tecnologie – ha aggiunto – per un’esperienza museale nuova e per il Pio Monte un’illuminazione che valorizzi di più le opere. Visto che c’è un problema di viabilità, inoltre, una navetta collegherà Capodimonte al Pio Monte”.
Bellenger, in merito alla soluzione individuata, ha commentato: “Il ministro è stato molto pragmatico e forse questo spirito di pragmatismo è proprio quello che a volte manca. Le polemiche, quando bisogna trovare delle soluzioni, devono lasciare il posto al pragmatismo”.
Proprio qualche giorno fa la notizia del diniego allo spostamento dell’opera di Caravaggio a Capodimonte era stata commentata anche dal Maestro Riccardo Muti in una intervista a “Repubblica”. Muti, in procinto di partire per Chicago dove dirigerà la Symphony Orchestra, aveva dichiarato: “Ma se perfino la Pietà fu portata da Roma a New York, non capisco perché oggi non si più spostare un quadro di Caravaggio da un posto all’altro di Napoli, nel raggio di pochi chilometri”. Il Maestro aggiungeva poi: “Non mi interessano le polemiche, né scendo nel merito delle decisioni politiche. Osservo, da uomo di cultura, che il quadro di un genio come Caravaggio, opera fondamentale in un corpus concettualmente unitario, avrebbe dato ulteriore vigore a una mostra di respiro internazionale, importantissima per Napoli e per l’Italia”.
A Muti il ministro Bonisoli aveva replicato: “Anche se la movimentazione è di soli due chilometri e non di un viaggio di un’opera a New York, bisogna fare delle valutazioni. La dialettica va sempre bene, abbiamo fatto un ragionamento con il direttore Bellenger e il direttore del Pio Monte per trasformare quello che potrebbe essere una criticità in un vantaggio. Il Maestro Muti ha una certa età. Gli voglio bene ed è una grande figura della musica italiana. Lo abbraccio”.
Il commento di Bonisoli in risposta al Maestro Muti, è stato da molti giudicato offensivo. In particolare la capogruppo democratica nella commissione cultura del Camera, Anna Ascani, ha stigmatizzato le dichiarazioni del ministro invitandolo a chiedere scusa.
Bonisoli, oggi in occasione della presentazione delle giornate Fai di primavera, rispondendo a quanti chiedevano spiegazioni rispetto alle sue affermazioni, ha detto: “Ci sono state un po’ di strumentalizzazioni, dopo cerco il Maestro Muti e ci spieghiamo, così lo tranquillizzo su un paio di cose. Sono solo divergenze in ordine al concetto di tutela e di come prendersi i rischi nel momento in cui c’è da disporre la movimentazione di una tela che pensiamo sia rischiosa”.